Riguarda in particolare il cervello del piccolo, estremamente morbido e fragile nel periodo neonatale: scopriamo la sindrome del bambino scosso e come prevenirla.
Tenere tra le mani un essere umano appena nato è un’esperienza che davvero ci avvicina alla dimensione del miracolo, del mistero e della meraviglia: un corpicino di circa 50 centimetri di lunghezza, così minuscolo e fragile ed al contempo così stracolmo di una vitalità in tutto e per tutto letteralmente gigantesca e sconfinata.
In pochi anni quel piccolo corpo con tutti i suoi organi, quel neonato con tutti i suoi moti e quella minuscola mente con tutti i suoi pensieri e tutte le sue emozioni acquisiranno sempre più vigore, volume e robustezza, diventando adulti. E poi si affievoliranno nuovamente, per portare a compimento quel ciclo che ogni essere vivente è destinato ad attraversare.
Scuotere il neonato: i rischi di lesioni gravi e la Sindrome del bambino scosso
Ma la fragilità estrema dei primi istanti di vita e, soprattutto, dei primi tre mesi dal parto è una peculiarità che pone ogni genitore e tutore di fronte alla necessità di un’accortezza assoluta da adottare nei confronti del neonato, in particolare da un punto di vista fisico: tutto di lui ed in lui è morbido, esile, fragile ed estremamente vulnerabile. Ed anche movimenti che, per un adulto, sembrano innocui, possono essere per un neonato particolarmente nocivi e compromettenti, se non addirittura letali.
Tra questi movimenti vi è lo scuotimento: per i più disparati motivi, un genitore o un tutore possono ritenere che uno scuotimento del corpicino di un neonato sia assolutamente innocuo ma in realtà può provocare conseguenze assai gravi. In particolare al cervello, ma anche agli occhi, al collo ed alla colonna vertebrale.
Il rischio di provocare lesioni gravi al cervello, che solitamente si manifestano come lividi o gonfiore del cranio, nonché alle vene del collo, fino all’estremo di rotture ed emorragie è, in realtà, assai elevato. E, nell’eventualità che queste avvengano, purtroppo i sintomi non sono così evidenti da potersene accorgere con tempestività: nelle forme meno palesi, infatti, possono manifestarsi come sonnolenza, irritabilità, letargia, riduzione dello stato di vigilanza e mancanza di appetito.
In quelle più evidenti, invece, con la perdita di coscienza, vomito, convulsioni, comparsa di colore bluastro nella pelle ed arresto del respiro. È assolutamente essenziale, in questi casi, chiamare immediatamente un’ambulanza e prendere provvedimenti con tempestività. Inoltre, un confronto con il nostro pediatra e medico di fiducia può chiarire nel modo migliore quali movimenti siano realmente innocui e quali invece assolutamente da evitare.