Non importa quanto i videogiochi e i robot avanzino, ci sono giocattoli che non passeranno mai di moda: dopo anni continuano a piacere ai bambini.
I negozi di giochi strabordano di costruzioni degne di un ingegnere civile, bambole che sembrano vere e robot che si muovono da soli. Ma quando escono le giornate soleggiate è ora di giocare fuori e non serve per forza un drone telecomandato per divertirsi. I bambini di ogni generazione subiscono il fascino di alcuni giochi che spesso non richiedono nulla. Forse al massimo una palla o qualche oggetto a buon mercato e ci si diverte lo stesso tutto il pomeriggio.
Per giocare a ruba bandiera per esempio basta che qualcuno presti un fazzoletto o la felpa. Ci si divide in due squadre dove ciascuno è in coppia con un avversario al quale si posiziona di fronte in fila indiana. Uno tiene la “bandiera” e chiama una delle coppie. Chi si impossessa del trofeo e riesce a correre dietro i compagni prima di essere preso guadagna il punto. Passano le ore ma non ci sono limiti a parte la stanchezza.
Lo stesso vale anche per l’intramontabile “Uno, due, tre…stai là!” Purtroppo infatti non si dice “stella”, ma è solo un errore di pronuncia. Esiste praticamente in tutto il mondo, e anche se le parole che si pronunciano sono diverse il principio è lo stesso. Un giocatore pronuncia la frase di spalle mentre gli altri gli corrono incontro partendo dal fondo del cortile. Quando chi comanda si gira, tutti devono restare immobili o perdono.
Nei cassetti della credenza sicuramente sarà rimasto il sacchetto di biglie di mamma o papà. Piccole sfere di vetro che alcuni collezionavano solo per giocarsele alla sfida successiva. Una pista di sabbia, di terra o di legno e si comincia. Per spingere la biglia basta far toccare indice e pollice e dare un colpo veloce con il primo. Vincerà chi la farà arrivare per primo.
Restando in tema, un gioco su scala più grande era quello delle bocce. Pesantissime da portare per i bambini ma facili da usare una volta arrivati alla pista di cemento. Il boccino nero fa da riferimento e chi manda la propria boccia più vicina vince, lanciandola con la mano. Infine, fra i tanti giochi con il pallone che ancora non tramontano c’è palla prigioniera. Chi viene preso all’interno del campo è prigioniero della squadra avversaria, ma se i compagni la prendono al volo rientra in campo.
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