Dato che si parla tanto di intelligenza artificiale, come sarebbe questa tecnologia al confronto con i bambini piccoli? Lo studio incredibile.
Risultati da brividi per un nuovo, pazzesco, esperimento condotto sfruttando l’intelligenza artificiale. Dopo il suo impiego per scoprire come si evolveranno gli animali, per generare volti di persone inesistenti e per prevedere il futuro dell’umanità, arriva un’altra pazzesca domanda: come sarebbe da madre? Le risposte vi sconvolgeranno.
I meccanismi di machine learning esistono già da diversi anni, ma soltanto da pochi mesi a questa parte stiamo osservando le sue applicazioni tangibili. Se prima gli apparecchi elettronici erano in grado di apprendere dai nostri comportamenti e recepire passivamente tali informazioni, adesso possiamo sfruttarli attivamente nello svolgimento di mansioni.
Svegliare i bambini, farli mangiare e giocare: come sarebbe l’intelligenza artificiale da madre?
L’automazione viene incontro all’uomo proprio per lo svolgimento di compiti pericolosi, faticosi o difficili. Ultimamente, però, viene fatto sempre più spesso un uso – che sarebbe meglio definire abuso – di tali tecnologie. Chatbot basati su intelligenza artificiale come ChatGPT, sarebbero in grado di elaborare testi, fornire soluzioni a problemi ed essere di supporto nel lavoro e nello studio. Come il tool di OpenAI, esistono tanti altri chatbot che svolgono lo stesso lavoro.
Nessuno aveva mai pensato di usare questi strumenti al di fuori del lavoro o dello studio, ma ora pare che siano stati impiegati addirittura nella risoluzione di problemi pratici. Una mamma, infatti, ha chiesto a Genie – chatbot basato sull’IA – di aiutarla a gestire i suoi bambini. E le risposte sono state agghiaccianti.
Lynsey Hope è una mamma americana, che deve quotidianamente gestire Jacob, Olive e Ivy, di otto, sei e tre anni. Nonostante l’immensa gioia che le regalino ogni giorno i suoi piccoli, le giornate di Lynsey sono senza dubbio pesanti e snervanti. Per questo, ha pensato di chiedere aiuto al chatbot Genie, che le ha offerto dei consigli assurdi che hanno stravolto la routine.
Come scrive il The Sun, la prima difficoltà di Lynsey era il cibo, con la piccola Ivy per nulla propensa a mangiare verdure. Così, Genie, ha proposto alla mamma di coinvolgere Ivy nella preparazione di piatti a base di verdure oppure, in alternativa, a limitare gli altri cibi finché non avrebbe cominciato ad assaggiare le verdure. Il verdetto di Lynsey pare sia positivo.
Altro problema era la gestione delle sveglie, soprattutto per Olive. Tutto ciò faceva perdere una marea di tempo a tutto il trio di Lynsey: perciò, Genie, le ha suggerito di non usare le maniere dolci, anzi. Stabilire una routine è la cosa migliore in questi casi, magari con qualche chicca piacevole che li invogli ad alzarsi dal letto. Da quando Lynsey ha introdotto i pancake con la nutella a colazione, è cambiato per sempre il risveglio dei tre piccoli.
Anche le limitazioni del tempo speso alla tv, la gestione dei compiti e l’educazione dei bimbi sembrava un problema. Così, Genie ha suggerito a Lynsey di ricorrere ai metodi forti quando i piccoli non obbediscono, magari eliminando i loro privilegi e aumentando la mole di lavoro in caso di capricci. Soltanto così, la giovane mamma avrebbe potuto gestire al meglio il trio. Nonostante alcune esperienze di Lynsey siano state positive ed altre negative, in caso di problemi comportamentali o nella gestione dei figli, è sempre bene affidarsi ad un esperto.