Molti italiani negli ultimi anni hanno iniziato a fare la spesa al discount, ma forse dovrebbero ripensare alle loro abitudini perché tutto è cambiato.
I supermercati discount sono sempre stati oggetto di dibattiti; le persone si chiedevano se la qualità a prezzo basso, anzi bassissimo, fosse davvero possibile. Oggi un nuovo dubbio assale i consumatori.
Fare la spesa, lo sappiamo tutti, è diventato molto costoso e tantissime famiglie sono in difficoltà. Da una parte arrivano messaggi chiari: dobbiamo mangiare verdure e cibi di qualità per prevenire le malattie. Ma poi, tra gli scaffali o nei banchi di cibi freschi, i prezzi sono così alti che molti sono obbligati a orientarsi verso cibi industriali, notoriamente economici ma altrettanto notoriamente poco salutari.
I discount hanno “salvato” le tasche degli italiani per molti anni, inoltre numerose indagini hanno confermato che i prodotti a marchio del supermercati fossero di buona qualità anche se offerti a prezzi bassi. A dirlo non solo i consumatori soddisfatti ma anche diverse realtà che tutelano gli stessi, come ad esempio la rivista Altroconsumo.
Periodicamente, sono state analizzate confezioni di pasta, di passata di pomodoro, di acqua e di tutti quei prodotti immancabili a carrello, e i “verdetti” sono sempre stati positivi. Ma oggi qualcosa sta cambiando, anzi, è già cambiato.
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina tutto è aumentato, e le famiglie se ne sono accorte subito. I numeri riportati dai tg sull’inflazione rappresentano solamente una faccia delle tante che compongono la realtà quotidiana di chi deve lottare con uno stipendio basso contro le spese d ogni giorno.
Inevitabilmente, le persone “tagliano” sulla spesa, e purtroppo anche su quella alimentare. Non basta più rinunciare a mangiar una pizza al ristorante, oggi si deve rinunciare a carne, pesce, verdure fresche e alimenti che aiutano a rimanere in salute.
E la pessima notizia è che anche al discount è aumentato tutto. Lo ha rilevato proprio Altroconsumo che ha effettuato un indagine. I numeri non sono affatto rassicuranti.
I grandi marchi di pasta, come ad esempio la Barilla, hanno visto aumenti (in 3 anni) del 18%, mentre la De Cecco addirittura del 27%. E alcuni marchi dei supermercati, come Conad, adesso vendono la pasta a un +39%. Paradossalmente, alcuni marchi Bio hanno alzato i prezzi “solamente” dell’11%.
E al discount? Ebbene, anche la pasta al discount è aumentata, e in proporzione, anche se il prezzo finale è inferiore, molto di più: oggi un chilo di pasta Lidl costa 1,30 euro (+120%), mentre la pasta Eurospin costa a 1,30 euro, registrando un aumento del 100%.
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