Si tratterebbe di una sensazione provata da molti che vivono la condizione di essere il “fratello di mezzo”.
Non vi è nessun fondamento scientifico che possa con sicurezza mettere un punto esclamativo a questa condizione. Eppure negli anni moltissime persone che si sono ritrovate ad essere il “fratello di mezzo” confessano di aver riscontrato questa problematica. Essere il secondo di tre, il quarto di cinque e così via, può essere davvero strano.
Non solo, verrebbe compromessa comunque una sfera emotiva di questi soggetti. Il primo figlio è l’esperienza, tra quelle di divenire genitore, più emozionante. Inevitabile si tratti di una novità sia per la mamma che per il papà. Tutto dal concepimento è una continua sperimentazione.
Ogni fase di vita è nuova e i genitori imparano di volta in volta ad affrontarla. Gli ultimi nati, invece, godono dei trofei raggiunti dai più grandi, riescono anche a passare maggiormente inosservati o, viceversa, di meno in base alle situazioni. Con più facilità riuscirebbero a farla franca. I figli di mezzo, invece, sarebbero quelli, secondo questa teoria, i più penalizzati.
Come da indagine scientifica che porta il titolo di “Ordine di nascita e rapporto familiare: i nati di mezzo sono diversi” pubblicata sulla Gazzetta ufficiale Human Behavior and Evolution Society, i figli di mezzo sarebbero i più problematici.
Il rapporto familiare genitori – figli viene spesso compromesso da un fattore che indica che i figli di mezzo si rivolgerebbero, rispetto ai primi e gli ultimi, maggiormente ai fratelli rispetto ai genitori. Addirittura sarebbero, rispetto ai fratelli, meno propensi a nominare la madre come figura i riferimento.
La psicologia clinica ha evidenziato come i nati di mezzo siano meno propensi ad accettare il fatto che i genitori abbiano la stessa considerazione nei loro confronti rispetto a fratelli nati prima o dopo. Ciò ne deriva che essi siano maggiormente inclini alla ribellione, a sviluppare autonomia e una certa dimestichezza con la comunicazione. Inclini all’autogestione e alla difesa personale, autonomia decisionale.
Allo stesso tempo maggiore tendenza all’evasione e a correre dei rischi. Un altro aspetto è quello che, appunto, li lega al pensiero di essere amati di meno, ciò comporta un maggiore rischio di riuscire ad instaurare rapporti duraturi e importanti, difficoltà nelle relazioni.
Nonostante la sindrome del figlio di mezzo trovi una collocazione come condizione ipotetica nei manuali scientifici, tali sintomatologie e stati d’essere sono stati riscontrati in moltissime persone con fratelli più grandi e più piccoli.
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