Non sempre è una buona idea pubblicare le foto dei tuoi bambini online, e con questo libro è più facile per tutti capire il perché.
Ormai quella online è una vera e propria vita a parte, che si muove parallelamente alla vita vera e, anzi, molto spesso finisce per superarla e persino soverchiarla. Mentre all’inizio dell’era di internet in tutti utilizzavano l’anonimato e si nascondevano dietro profili falsi e nomi inventati per non rivelare la propria identità, ora stiamo vivendo esattamente l’opposto.
Ora sembra che la maggior parte delle nostre attenzioni, delle nostre risorse e del nostro tempo siano dedicate a crearci una personalità online, un’immagine che possiamo vivere, condividere, vendere e dietro la quale nasconderci persino. Questo ovviamente causa delle dissonanze parecchio preoccupanti, con la necessità quasi biologica di dover presentare sempre più una versione migliore di sé sul web.
E ogni singolo avvenimento, momento, pranzo, emozione e incontro finiscono con l’essere pubblicati online. Diventando della merce da dare in pasto ai propri follower, per ricordare a tutti che noi esistiamo, che siamo felici, che stiamo vivendo una vita incredibile, che siamo belli e ricchi, che siamo al top. Almeno online, poi la realtà è un’altra cosa, ma di quella interessa sempre a meno persone col passare degli anni.
Tuttavia è arrivato il momento di riflettere e anche parecchio su quello che pubblichiamo online, soprattutto se si tratta di foto dei nostri bambini. Tanti genitori ogni giorno scattano dozzine di foto ai propri piccoli, con la smaniosa voglia di immortalare ogni attimo speciale dell’esistenza dei propri piccoli. Un comportamento innocente e comprensibile, non fosse per il fatto che poi questi scatti finiscono online, e quindi sono alla mercé del resto del mondo.
Un nuovo libro, intitolato La folle avventura dell’orsacchiotto di Emma, sta facendo parlare di sé e anche parecchio. Il libro affronta il tema della privacy e i pericoli nascosti nella condivisione continua delle foto private dei più piccoli online raccontando della storia di un orsetto di peluche, le cui immagini vengono costantemente pubblicate sul web. E finiscono così velocemente in circoli di adulti ossessionati dagli orsetti, che collezionano le loro foto tutto il giorno.
Un modo per sensibilizzare sul tema della pedopornografia online e sui pericoli che nasconde il web. Se volete leggere il libro potete trovarlo qui, gratuitamente. Vi suggeriamo ovviamente di consultarlo, e magari leggerlo anche con i più piccini per aprire e discutere dell’argomento, in modo da proteggere la privacy dei più piccoli. Ricordiamo che i dati parlano chiaro: il 50% delle immagini di bambini che circola sui siti illegali con contenuti pedopornografici sono state condivide sui social dai genitori.
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