Forzare i bambini a chiedere scusa è un errore molto comune nelle famiglie. Ecco, invece, cosa si dovrebbe fare per educare i nostri figli
Essere e fare i genitori è, senza ombra di dubbio, il “mestiere” più difficile al mondo. Può sembrare una frase fatta, una banalità, ma è davvero così. Saper educare i nostri bambini e i nostri ragazzi è davvero un compito improbo. Ecco, per esempio, un errore che probabilmente è stato commesso e viene commesso ogni giorno in ciascuna famiglia.
“Vai a chiedere scusa a tuo fratello!”: quante volte l’avremo sentita questa frase? Decine, forse centinaia di volte. I nostri genitori (come tutti) erano convinti che così ci si abituasse alla (straordinaria e giusta) abitudine del saper chiedere scusa. In realtà, forse, la coercizione non è particolarmente utile senza un momento di analisi di quanto fatto per cui andrebbe chiesto scusa.
Spesso, infatti, sottovalutiamo le capacità, non solo cognitive, ma anche emotive dei nostri ragazzi. Pensiamo che proibire qualcosa oppure obbligare a fare qualcosa, possa essere la strada giusta. Invece, non è affatto così. Non sono elucubrazioni nostre, ma ciò che sostengono gli esperti di comportamenti dell’infanzia.
Non forzare i bambini a chiedere scusa
Un errore comune nell’educazione di ogni famiglia, non solo italiana, ma, potremmo dire, mondiale. Non a caso, il parere arriva da una studiosa anglosassone, Chelsey Hauge-Zavaleta, una coach genitoriale che, con i propri video spesso virali su TikTok, aiuta i genitori (soprattutto i nuovi genitori) a orientarsi in quella giungla chiamata educazione.
Dunque, chiedere “scusa” o dire “mi dispiace” con una voce palesemente stanca, seccata, non convinta, non servirà a nulla. Il bambino non ne ricaverà nulla e non imparerà nulla. I nostri ragazzi potrebbero non capire davvero e si può anche danneggiare il rapporto tra genitore e figlio. Ciò che, invece, dovrebbe interessare, secondo la studiosa, è l’azione di riparazione, che il bambino capisca dove e come ha sbagliato, avendo effettivamente un impatto che possa servirgli da adulto.
Molto più utile, secondo la studiosa, una conversazione alcune ore dopo, magari prima di andare a dormire, per far comprendere al nostro piccolo dove ha sbagliato. Senza un’analisi del fatto, l’obbligo a chiedere scusa lo farà logorare. Viceversa, il rispetto del confronto lo farà sentire meglio, rafforzerà il rapporto di fiducia con il genitore e, probabilmente, aiuterà il piccolo a non sbagliare più o a sbagliare di meno.