Ogni anno cambiano i requisiti e gli importi delle agevolazioni. Scopri come è cambiato il bonus mamma per questo 2024.
Avere figli negli ultimi anni si sta facendo sempre di più una sfida per le famiglie italiane fra costi e mancanza di tempo. Spesso entrambi i genitori lavorano a tempo pieno e faticano ad accudire i bambini più piccoli, e da qui è nato il bonus mamma. Per essere precisi si tratta di un’agevolazione rivolta alle madri lavoratrici, partita dopo qualche ritardo a febbraio di quest’anno.
A riceverlo sono state prima solo le mamme che risultano dipendenti del settore privato, dopodiché è stato il turno delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione. Come sempre il bonus mamma 2024 non ha compreso chi pratica la libera professione, né le collaboratrici domestiche. In compenso ha incluso le madri cha lavorano con un contratto part-time.
La regola che vale per tutte è l’avere un contratto a tempo indeterminato con l’azienda o l’ufficio pubblico. Un altro dettaglio confortante è che in misura sperimentale l’agevolazione resterà alle donne che hanno almeno due figli a carico per tutto il 2024. Niente da fare purtroppo per i figli unici, ma chi avrà il secondo bambino potrà usufruire del bonus dal giorno di nascita del piccolo.
Arriviamo ora al punto cruciale, ossia a quanto ammonta quello che alla fine è un esonero contributivo. Prima di tutto meglio chiarire che non si tratta di una somma fissa ma variabile in base al reddito di chi la richiede. La soglia massima è di 3.000 euro da ripartire sulle dodici mensilità, quindi facendo un rapido calcolo si tratta di un esonero di 250 euro al mese.
Dai contributi previdenziali si trattiene una percentuale pari al 9,19% della retribuzione annua lorda percepita dalla madre lavoratrice. Per chi lavora in un’azienda con almeno 15 dipendenti allora si arriva al 9,49%. Se con questa percentuale si arriva a sforare il tetto dei 3.000 euro non si potrà comunque ricevere più di questa somma, quindi l’eccesso andrà perso.
Per ottenere il bonus mamma 2024 le aventi diritto devono rivolgersi al proprio datore di lavoro. Non ci sono documenti formali da compilare, ma far avere all’azienda una dichiarazione scritta dove si dichiara di essere in possesso dei requisiti può velocizzare l’iter. Sul sito dell’INPS invece occorre inserire i codici fiscali dei figli minorenni che risultano a carico della madre.
Dato che questo esonero costituisce un’alternativa prevista per le madri lavoratrici del taglio del cuneo fiscale non è possibile richiedere entrambi. Se però una di loro perde i requisiti per il bonus mamma, ad esempio quando i figli diventano maggiorenni, allora riacquista il diritto di richiedere questa seconda riduzione.
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