Passaggio di proprietà della casa: a quanto ammontano le spese, fattori e variabili

Quanto costa fare il passaggio di proprietà della casa? Ci sono diverse spese più o meno variabili: i dettagli a riguardo.

Comprare una casa può diventare, per certi versi, una vera e propria impresa per tanti single o famiglie; nonostante tutto, però, alla fine con sforzo e dedizione si riesce finalmente ad avere una propria dimora di proprietà, dove costruire il proprio futuro e magari quello dei propri figli.

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Quali spese ci sono per il passaggio di proprietà di una casa e a quanto ammontano? – universomamma.it

Quando pensiamo ad un appartamento, solitamente, pensiamo subito al costo necessario per l’acquisto, ma in realtà ci sono diverse altre spese collegabili alla proprietà di una casa, tra cui rientra anche quella per il passaggio di proprietà.

Nel caso in cui si volesse trasferire la proprietà di un immobile da un soggetto all’altro (sia per una vendita, certo, ma anche in concomitanza di altre situazioni) a quanto ammonterebbero le spese? La risposta dipende, ovviamente, dalla tipologia di trasferimento e dalla situazione specifica: ecco tutti i dettagli da conoscere per non rimanere spiazzati dai costi.

I costi del passaggio di proprietà di una casa

Il passaggio di proprietà di una casa può avvenire tramite successione (nel caso di bene ereditato), donazione o vendita. Nel caso l’immobile in questione fosse la prima casa, l’imposta di registro dovuta è del 2%, con un aumento a  9% per la seconda; a questa cifra vanno aggiunte le imposte ipotecarie e catastali (circa 50 euro ciascuna per la prima casa, in percentuale per le successive).

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Le spese per il passaggio di proprietà a seconda dei vari casi – universomamma.it

In caso di donazione (ad esempio un genitore che vuole donare casa al figlio) o di successione (bene ereditato) ci sono poi diverse altre altre spese da calcolare, come l’imposta di registro (5% della rendita catastale dell’immobile, moltiplicata per il suo coefficiente fisso), l’imposta ipotecaria da 200 euro per la prima casa, l’imposta di bollo forfettaria da 230 euro, i diritti di trascrizione ipotecaria da 90 euro, la tassa variabile per l’archivio notarile e la tassa catastale di 200 euro.

Una spesa decisamente importante, che fortunatamente però (in queste circostanze) non è accompagnata da un esborso di denaro per l’acquisto. In caso il bene fosse ereditato tramite successione, si aggiunge la tassa di successione pari al 4% per i familiari in linea diretta e per immobili di valore superiore a un milione di euro, mentre del 6% per familiari di seconda linea con valore dell’immobile superiore a 100.000 euro. Per chi non rientra in queste categorie, la percentuale è dell’8%.

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