Periodo fertile, di cosa si tratta e come fare per calcolarlo in modo corretto

In cosa consiste il periodo fertile e come calcolarlo senza fare errori. Quello che c’è da sapere a questo riguardo.

Come noto la donna – a differenza dell’uomo, in grado di produrre spermatozoi in ogni momento della sua vita fertile – deve fare i conti con il cosiddetto “periodo fertile”. Infatti le ovaie femminili non producono continuamente ovociti, ma soltanto uno al mese e solo nel lasso di tempo compreso tra il menarca (ossia la prima mestruazione) e la menopausa, ovvero l’ultima mestruazione.

Cos'è e come si calcola il periodo fertile
Cosa si intende con periodo fertile e come calcolarlo senza fare sbagli – universomamma.it

Si tratta, in altre parole, di quello che è conosciuto da tutti come il “ciclo mestruale”. In genere il periodo mestruale ha una durata di 28 giorni ed è scandito, oltre che da una complessa interazione ormonale, da un ciclo suddiviso in tre fasi.

Abbiamo così una fase pre-ovulatoria (circa 14 giorni), una fase ovulatoria di circa 24 ore, e una fase post-ovulatoria o luteinica durante la quale l’ovocita, espulso da follicolo, si sposta dall’ovaio verso l’utero. Ma in cosa consiste esattamente il periodo fertile? E come calcolarlo?

Periodo fertile, cos’è e come si calcola

Il periodo fertile non è altro che la finestra temporale durante la quale uno spermatozoo, durante un rapporto sessuale, può fecondare un ovocita e dare così inizio a una gravidanza. Il periodo fertile dura fino a cinque giorni fertili ogni mese. Ossia le 24 ore della fase ovulatoria e qualche giorno precedente.

Come calcolare il periodo fertile
Nel periodo fertile può avvenire il concepimento – universomamma.it

Infatti gli spermatozoi riescono a sopravvivere diverse ore in utero mentre attendono che sopraggiunga un ovocita maturo. Conseguentemente sono fertili anche nei giorni immediatamente precedenti la fase ovulatoria. Il resto del mese invece si può definire come periodo non fertile.

Detto questo, resta da capire come si calcola il periodo fertile. Esistono sostanzialmente tre metodi: il metodo del calendario, la temperatura basale e l’osservazione del muco cervicale. Il primo metodo (quello del calendario) consiste nell’individuare il periodo fertile a partire dalla data in cui si si sono presentate le mestruazioni.

C’è poi il metodo, molto utilizzato, della temperatura basale che si fonda sulla misurazione quotidiana della temperatura basale. Dopo l’ovulazione, questa aumenta di circa 0,2-0,5°C (di solito supera i 37 gradi). È un effetto del progesterone, l’ormone prodotto dal corpo luteo nell’ovaio che rimane costante per qualche giorno prima della successiva mestruazione.

Infine c’è il terzo metodo: l’osservazione del muco cervicale, ossia della variazione della consistenza del muco prodotto a livello del collo dell’utero. Nei giorni precedenti l’ovulazione il muco assume una maggiore fluidità, viscosità e elasticità.

Detto questo, come calcolare il periodo fertile? In linea generale il periodo fertile si calcola sottraendo 18 giorni dalla durata del più corto dei 12 cicli precedenti e 11 giorni da quello più lungo. In un ciclo variabile tra 26 e 29 giorni, per esempio, il periodo fertile utile al concepimento può trovarsi tra l’ottavo e il diciottesimo giorno di ogni ciclo.

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