Fare un viaggio con neonati e bimbi piccoli non è impossibile, indipendentemente dal mezzo che si utilizza. Ecco come ridurre i disagi.
“Approfittane finché non hai figli”, abbiamo certamente sentito più volte questa frase, come a sottolineare uno spartiacque che ci può essere nella vita prima e dopo avere avuto figli, al punto tale da essere costretti a rinunciare tante cose dopo la loro nascita. Questo è però spesso solo un luogo comune, è bene precisarlo, chi è dubbioso all’idea di avere eredi perché pensa di dover dare una svolta drastica alla propria quotidianità non deve temere grossi scossoni.
È infatti possibile anche organizzare un viaggio con neonati e bimbi piccoli senza problemi, a condizione di organizzarsi prima e di prestare attenzione anche a eventuali piccoli intoppi che potrebbero verificarsi nel periodo che si trascorrerà lontano da casa. Basta avere pazienza, così da rendere questa esperienza ancora più indimenticabile.
Non si deve assolutamente pensare che non sia possibile fare alcun tipo di viaggio con neonati e bimbi piccoli, né limitarsi semplicemente a spostamenti più ridotti. L’organizzazione, come spesso capita nella vita, è determinante, anche in questi casi. Non è nemmeno necessario attendere qualche mese, nonostante molti possano pensarlo. I pediatri, infatti permettono di farlo già quando i bebè hanno solo 48 ore di vita, quindi in genere quando vengono dimessi dall’ospedale dopo la nascita.
È ovviamente determinante avere la dotazione necessaria a seconda del mezzo di trasporto che si sceglie di utilizzare, così da agire in piena sicurezza. In macchina serve l’ovetto (o seggiolino), mentre per chi opta per il treno o l’aereo non deve mancare il passeggino. Queste esperienze resteranno nel cuore di tutti, per questo preparare tutto al meglio può rendere tutto indimenticabile.
Ad esempio, può essere utile portare con sé uno o più giochini, utile per tenere impegnati i bimbi (a seconda dell’età si può scegliere il più adatto), specialmente se il tragitto dovesse rivelarsi lungo. Altrettanto prezioso può essere un libro, da leggere o anche solo per scorrere le pagine e mostrare le figure, così da stimolare l’immaginazione dei piccoli.
È però importante che né mamma né papà si dimostrino agitati, anche solo chiedendo se ci siano bisogni da soddisfare (“Hai fame? Hai sete?”), lo stato di stress viene inevitabilmente trasmesso al figlio. Non si dovrebbero inoltre mai dimenticare i medicinali, se si è abituati ad assumerne alcuni.
In treno invece far sedere il bambino sul lato finestrino può aiutarlo a guardare fuori e ammirare il panorama, si sentirà certamente meno stanco quando arriverà a destinazione. Qualora il percorso sia lungo, farlo dormire può servire, oltre a verificare se sia presente in una delle carrozze un bagno con fasciatoio, da utilizzare se si deve cambiare il pannolino. Se possibile, sarebbe bene scegliere un orario di partenza in cui si pensa che lo scompartimento sia meno affollato.
In aereo i bambini possono stare in braccio ai genitori fino a due anni, successivamente devono avere un loro posto. Anche in questo caso può essere consigliabile distrarli con un gioco e metterli vicino al finestrino. È bene però invitarlo a non urlare, gli altri passeggeri potrebbero risultare infastiditi.
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