Spesso capita che i genitori decidano di regalare un immobile ai propri figli: come si deve procedere per intestargli casa?
Perché pagare un affitto quando si potrebbe comprare un immobile? Partendo da questa domanda molto spesso i genitori decidono di comprare una casa per i propri figli. In tal modo si fa un investimento immobiliare e inoltre si evita di pagare soldi a fondo perduto per un affitto.
Per effettuare una transazione di questo genere (cioè per comprare una casa a nome di qualcun altro) è possibile intraprendere due vie: i genitori possono acquistare l’immobile e poi intestarlo a nome del figlio, oppure trasferire la somma di denaro necessaria all’acquisto al figlio, che poi si occuperà in prima persona della transazione.
Nel primo caso avverrà dunque una donazione indiretta, cioè la donazione di un bene acquistato da terzi. Nel caso in cui invece la casa fosse già intestata ai genitori e questi decidessero di donarla ai figli si tratterebbe di una donazione diretta, per cui si renderebbe dunque necessario un passaggio di proprietà.
Donare casa ai figli: si possono intraprendere due vie
Il passaggio di proprietà, nello specifico, è ciò che rende una donazione indiretta più vantaggiosa rispetto a un acquisto a nome dei genitori. Se questi ultimi comprassero una casa a nome proprio per poi trasferirla al figlio, infatti, si renderebbe necessario fare due rogiti e pagare il doppio delle imposte. Quindi tanto vale intestare casa direttamente ai figli!
Torniamo dunque all’acquisto dell’immobile. Nel caso in cui i genitori decidano di acquistare una casa e donarla direttamente ai figli, la transazione dovrà essere registrata alla presenza di un notaio. Qui dovranno dunque presentarsi il venditore, il donante e il donatario. Il donatario sarà poi tenuto al pagamento delle imposte statali e, in base ad alcuni requisiti stabiliti per legge, potrà usufruire di una serie di bonus e sgravi fiscali.
Nel caso in cui avvenga una donazione in denaro destinata all’acquisto di un immobile, invece, i genitori dovranno specificare nella causale del bonifico il fine a cui la somma è destinata. Ad esempio con diciture quali “donazione per acquisto immobile” o “provvista per acquisto casa”.
Infine è importante porre l’attenzione su quanto potrebbe accadere alla morte dei genitori che abbiano donato un immobile a un figlio a discapito di un altro. Alcuni eredi potrebbero infatti contestare una riduzione della quota di legittima dovuta all’acquisto di un immobile ormai intestato a una terza parte.
In questi casi essi possono intraprendere una cosiddetta azione di riduzione entro 10 anni dalla morte del donante. Se ciò dovesse accadere il donatario sarà tenuto a liquidare agli altri eredi il controvalore in denaro della percentuale di immobile che sarebbe andato in eredità agli altri eredi.