Se anche tuo figlio non smette di piangere dopo una risposta negativa, fai attenzione a questi 2 errori: sono molto comuni.
Educare un bambino, diciamoci la verità, non è affatto una cosa da niente. Soprattutto se si è alle prime armi e prima d’ora non si è mai avuto l’opportunità di stare insieme ad un neonato o un infante, avere a che fare con capricci e pianti disperati non è assolutamente semplice.
Quando si ha un bambino tra le braccia si ha la convinzione che si sta facendo tutto alla perfezione. E che, soprattutto, non si sta sbagliando nulla per la sua crescita. Sicuramente sarà così e non ci sono dubbi, eppure secondo alcuni esperti ci sarebbero certi atteggiamenti che andrebbero completamente evitare, specialmente se non si ha intenzione di ‘danneggiare’ il bambino.
Quante volte, ad esempio, è capitata l’occasione di aver dovuto fare i conti con un pianto inconsolabile del proprio bambino dopo un no o un rifiuto? Sicuramente tantissime volte! Attenzione, però: secondo un’educatrice del web, dietro a questo comportamento ci sarebbero 2 errori comunissimi che non dovrebbero essere assolutamente fatti.
Quali sono i 2 errori da evitare quando un bambino non smette di piangere
Quando si ha a che fare con un bambino piagnucolante, purtroppo, non si sa mai come bisogna comportarsi. Se, da una parte, assecondare il suo bisogno pur di farlo smettere di lamentarsi può sembrare la cosa più giusta da fare, anche lasciarlo piangere dall’altra parte potrebbe evitare capricci futuri.
In ogni caso, il genitore perfetto non esiste. E, nella stragrande maggioranza dei casi, si compiono degli errori che, seppure inconsapevolmente, non aiutano il proprio bambino. Secondo l’educatrice Giada Zurlo, ad esempio, ci sarebbero due comportamenti da evitare quando il piccolo piange disperato e proprio non vuole smetterla.
Sul profilo Instagram @genitoridiversi, l’esperta ha spiegato cosa bisogna non deve essere assolutamente fatto se si dice ‘no’ al proprio bambino e lui inizia a piangere senza smetterla.
- Non bisognerebbe mai dargli un ‘aut aut’ o, addirittura, minacciarlo. In casi del genere, infatti, il piccolo, impaurito, potrebbe smettere di piangere in quel momento, ma non avrebbe imparato la lezione. Oppure, quando inizia a rendersi conto che le parole del padre o della madre non si realizzeranno mai, non le prenderà mai in considerazione;
- Frasi come ‘urlare non va bene, vai in camera a prendere questo giocattolo’ non aiutano assolutamente il proprio bambino a smettere di fare i capricci. In questo modo, infatti, realizzerà di poter fare cedere i suoi genitori con pianti ed urla e lo farà sempre in qualsiasi circostanza.
Il consiglio, quindi, dell’educatrice è far rispettare le proprie parole con calma, gentilezza e fermezza.