Attenzione all’ultima truffa WhatsApp: i criminali inviano questo testo ansiogeno a scopo di raggiro. Ecco come difendersi.
Ogni giorno un utente si alza e sa che rischia di essere raggiunto da qualche tentativo di truffa online. Basta aprire la casella di posta elettronica per vedersi recapitare finte mail che rientrano senza dubbio in questa categoria. I truffatori dell’online infatti cercano di assalire il maggior numero di persone per massimizzare le loro possibilità di fare centro.
Fare centro per i cybertruffatori vuol dire semplicemente entrare in possesso delle credenziali dei conti correnti, ma anche appropriarsi degli account social ufficiali. A che scopo? Per un furto di identità da usare per diffondere a macchia d’olio la truffa. Nel mirino dei pirati digitali è da tempo finito anche WhatsApp.
La piattaforma di messaggistica istantanea più popolare del mondo rappresenta una potenziale prateria per le scorribande truffaldine dei criminali della rete. I lestofanti fanno un uso improprio delle funzionalità dell’app di Meta per contattare il maggior numero possibile di utenti e farne le vittime dei loro raggiri.
Nuova truffa WhatsApp, attenti a questo testo
Anche nel nostro Paese di recente hanno cominciato a circolare diversi messaggi truffaldini. I mariuoli cercano di ingannare le loro vittime inducendole a commettere degli errori per farsi consegnare dagli utenti i loro dati sensibili. Cerchiamo di capire meglio qual è il modus operandi dei criminali del web.
Le comunicazioni truffaldine che si stanno diffondendo nella Penisola sono eterogenee. Tuttavia hanno una caratteristica comune. I messaggi hanno un tono amichevole e chiedono un po’ del nostro tempo. Parliamo di testi come questo: «Ciao! Mi dispiace disturbarla! Posso avere un po’ del tuo tempo per un po’?». La chiamano anche “truffa amichevole”.
Sì, perché questi messaggi in realtà sono esche emotive per tentare di conquistare la fiducia dell’utente. Arrivano da numeri non presenti tra i contatti in rubrica e da un prefisso chiaramente straniero. Quasi sicuramente provengono da una delle ‘scam city’ del Sudest asiatico, vere e proprie cittadelle dedite al crimine digitale. In caso di risposta i truffatori procederanno a inviarci il resto della truffa, costituita da guadagni rapidi e immediati sul web o addirittura da ricatti a sfondo sessuale.
Non si ripeterà mai abbastanza che i cybercriminali sono abili manipolatori delle mente, capace di maneggiare semplici ma potentissime tecniche per “hackerare” le nostre menti sfruttando la leva dell’ansia e della paura per farci agire d’impulso. Come proteggersi? Semplicemente non rispondendo al messaggio e bloccando il mittente che l’ha inviato.