Pressione in gravidanza, come cambia? Quando bisogna misurarla?

La gravidanza cambia tante cose. E tra le cose che tendono a modificarsi anche la pressione sanguigna: ecco cosa bisogna sapere.

La gravidanza è un periodo di grandi cambiamenti per il corpo della donna, e uno degli aspetti che subisce variazioni significative è la pressione sanguigna. Comprendere come e perché cambia la pressione durante i nove mesi può aiutare a gestire meglio questo delicato periodo, garantendo benessere sia alla mamma che al bambino.

Come cambia la pressione in gravidanza
Sapevate che in gravidanza cambia la pressione? Ecco cosa succede – universomamma.it

La pressione sanguigna rappresenta la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie mentre viene pompato dal cuore. Si distingue in pressione sistolica, o massima, e diastolica, o minima. La professoressa Rossella Nappi evidenzia l’importanza di questo meccanismo per il costante ricircolo del sangue nell’organismo. Fattori come la velocità della contrazione cardiaca, il volume totale del sangue e le resistenze periferiche influenzano i valori della pressione.

Generalmente, una pressione considerata normale si attesta intorno ai 120 mmHg per la massima e 80 mmHg per la minima. Tuttavia, questi valori possono variare a seconda dell’età e delle condizioni fisiche dell’individuo.

Come cambia la pressione in gravidanza (tra pressione alta e pressione bassa)

Durante i primi mesi di gravidanza si assiste generalmente a un abbassamento della pressione sanguigna dovuto agli adattamenti ormonali che favoriscono l’afflusso di sangue all’utero e alla placenta. Questo fenomeno è accompagnato da un aumento significativo del volume totale del sangue nella seconda metà della gravidanza. Con l’avanzare dei mesi, tuttavia, la pressione tende a riassestarsi su livelli normali.

Una lieve diminuzione della pressione nei primi mesi è considerata normale e non preoccupante; può tuttavia causare disagio come debolezza o vertigini. La professoressa Nappi consiglia riposo adeguato e buona idratazione per mitigare questi effetti senza ricorrere a farmaci.

Al contrario, una pressione superiore ai valori standard richiede attenzioni particolari poiché può indicare condizioni più serie come l’ipertensione cronica preesistente o problemi nella formazione della placenta che possono portare alla preeclampsia. È fondamentale monitorarla attentamente soprattutto dopo le prime 20 settimane di gestazione.

Nei primissimi stadi può essere sufficiente una verifica ogni due settimane circa; successivamente diventa essenziale aumentarne frequenza fino ad arrivare a due volte a settimana dopo le 20 settimane secondo il consiglio della professoressa Nappi. L’utilizzo degli apparecchi domestici permette una facile auto-misurazione: ripetendo tre volte ogni rilevamento si ottiene un valore medio più affidabile.

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