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Famiglia

Anche i genitori piangono: bisogna nascondersi dai propri figli?

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R.D.V.

Anche i genitori piangono: cosa fare, quindi, nel caso ci trovassimo dinnanzi ai nostri figli nel momento delle lacrime?

Nell’epoca attuale, caratterizzata da un flusso costante di informazioni e da una società che cambia rapidamente, anche il ruolo dei genitori e la loro interazione con i figli subiscono trasformazioni significative. Una delle questioni più delicate in questo contesto riguarda l’espressione delle emozioni, in particolare il pianto, davanti ai bambini. È giusto o sbagliato mostrarsi vulnerabili di fronte ai propri figli?

Bisogna evitare di farsi vedere dai propri figli mentre si piange? – universomamma.it

Paola Campanaro, psicopedagogista del Centro Clinico La quercia di Vicenza, sottolinea come l’ipersensibilità genitoriale osservata nell’era post Covid non debba essere interpretata come una fragilità o una mancanza. Al contrario, questa sensibilità riflette un cambiamento nell’educazione e nella comprensione del ruolo paterno e materno. La capacità di esprimere le proprie emozioni, inclusa la tristezza attraverso il pianto, fa parte dell’alfabetizzazione emotiva che gli adulti possono trasmettere ai bambini.

I bambini apprendono a riconoscere ed esprimere le emozioni principalmente attraverso l’esempio degli adulti che li circondano. Il sistema limbico del cervello è responsabile della gestione delle emozioni fin dalla prima infanzia. I neuroni specchio permettono al bambino di imitare le reazioni emotive degli adulti, influenzando così il proprio modo di percepire ed esprimere i sentimenti.

Pianto, manifestazione emotiva giusta o sbagliata (davanti ai propri figli)?

Secondo Campanaro, il pianto è una manifestazione naturale che può indicare diverse emozioni: dalla paura alla gioia. Non esistono emozioni “giuste” o “sbagliate”, quindi anche il pianto deve essere considerato come parte integrante dell’espressione umana. È importante gestire queste manifestazioni in modo appropriato per non sovraccaricare emotivamente i bambini.

Le reazioni dei bambini al vedere un adulto piangere possono variare a seconda dell’età e dello sviluppo cognitivo ed emotivo. I più piccoli potrebbero imitare il comportamento o spaventarsi; invece i bambini intorno ai 4 anni mostrano segni di empatia e possono offrire consolazione attraverso gesti affettuosi.

Campanaro suggerisce alcuni approcci per affrontare momenti di forte commozione davanti ai figli:

  • Tradurre in parole semplici ciò che si sta provando.
  • Rispondere alle domande dei bambini senza sovraccaricare la loro comprensione.
  • Prendersi un momento per sé se necessario per evitare di trasmettere tensione al bambino.
  • Aiutare i figli a comprendere le proprie reazioni emotive riconoscendo apertamente stati d’animo come tristezza o paura.

L’articolo evidenzia l’importanza della trasparenza emotiva tra genitori e figli nel costruire relazioni sane basate sulla comprensione reciproca delle emozioni umane fondamentali

R.D.V.

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