Educazione e alcol: un binomio pericoloso. L’influenza dei genitori sui comportamenti dei figli, un legame più profondo di quanto si pensi.
L’educazione dei figli è un tema complesso e sfaccettato, che abbraccia diversi aspetti della vita quotidiana.
Tra questi, il consumo di alcol rappresenta una questione delicata e spesso sottovalutata. Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Addiction getta luce su un fenomeno preoccupante: i genitori che adottano un atteggiamento permissivo nei confronti dell’alcol tendono a influenzare negativamente le abitudini dei propri figli, aumentando la probabilità che questi ultimi si avvicinino all’alcol fin dalla tenera età con conseguenze potenzialmente dannose per la loro salute.
La ricerca ha esaminato le abitudini di quasi 16.500 bambini e oltre 15mila adulti attraverso una revisione di 29 pubblicazioni.
I risultati sono inequivocabili: i genitori che consumano regolarmente bevande alcoliche e mostrano un atteggiamento indulgente verso l’alcol hanno maggiori probabilità di vedere i propri figli approcciarsi alle bevande alcoliche già in età infantile, evolvendo poi verso consumi più frequenti e in quantità maggiori durante l’adolescenza.
Questo dato non sorprende se si considera come il comportamento dei genitori costituisca il primo modello di riferimento per i bambini.
Già a due anni, infatti, i piccoli sono in grado di riconoscere le bevande alcoliche distinguendole dalle altre; a quattro anni comprendono che birra, vino e simili sono prerogative degli adulti.
Tuttavia, se nell’ambiente domestico viene promossa l’abitudine ad avvicinarli gradualmente all’alcool – magari offrendo loro un assaggio durante occasioni speciali – si instilla nei giovani l’idea che tale consumo sia accettabile o addirittura normale.
Il problema è tanto più grave considerando gli effetti nocivi dell’alcool sulla salute fisica – quali danni cardiovascolari e cerebrali, sovrappeso, obesità e tumori – quanto sulle conseguenze sociali legate all’abuso (violenza personale ed incidenti stradali). Nonostante ciò, la vendita di bevande alcoliche ai minori sia vietata nella maggior parte dei Paesi europei – Italia inclusa -, la realtà mostra spesso uno scenario differente dove tale divieto non viene rispettato con rigore.
Di fronte a questa situazione preoccupante emerge chiaramente la responsabilità educativa dei genitori nel prevenire comportamenti rischiosi nei propri figli.
Come sottolineato da Emanuele Scafato dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità: «I genitori sono chiamati a dare l’esempio». Creare un ambiente familiare in cui il consumo di alcool sia evitato o fortemente limitato può fare la differenza nel lungo termine. Le famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono astemi mostrano infatti tassi significativamente inferiori di consumo problematico tra i giovani membri.
Inoltre, è fondamentale avviare dialoghi aperti ed onesti sui danni associati all’alcool fin dalla più tenera età; posticipare queste conversazioni all’adolescenza potrebbe rivelarsi controproducente. Educare significa anche proteggere: nel caso specifico dell’alcool significa salvaguardare non solo la salute fisica ma anche quella psicologica dei giovani esponendoli meno possibile ai rischi derivanti dall’abuso delle sostanze.
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