La magia delle prime parole pronunciate da un bambino rappresenta un momento indimenticabile nella vita di ogni genitore.
Questo evento segna non solo un passaggio cruciale nello sviluppo linguistico del piccolo, ma apre anche una nuova finestra di comunicazione tra il bambino e il mondo che lo circonda.
Ma quando possiamo aspettarci di sentire queste preziose sillabe? E come possiamo stimolare al meglio questo processo?
L’età di inizio della parola: Generalmente, l’età in cui i bambini iniziano a parlare si colloca intorno al compimento del primo anno di vita, oscillando tra i 10 e i 18 mesi. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che ogni bambino è unico e segue il proprio ritmo di sviluppo. Le prime parole possono variare notevolmente da individuo a individuo, riflettendo la ricchezza e la diversità dello sviluppo umano.
Parole vere e proprie o lallazione?
Cosa si intende per “parola”? Per comprendere meglio questo fenomeno, dobbiamo innanzitutto definire cosa intendiamo per “parola”. Una parola deve avere intenzionalità, ovvero essere usata con uno scopo preciso, come fare una richiesta o esprimere un’osservazione. Inoltre, deve veicolare un significato chiaro. Anche le onomatopee o le parole incomplete rientrano in questa definizione se soddisfano questi criteri.
Abilità necessarie per iniziare a parlare: I requisiti fondamentali affinché un bambino cominci a parlare includono la responsività verso l’ambiente circostante, la capacità di imitazione e l’attenzione condivisa su oggetti o eventi insieme ad altre persone. Queste abilità sono essenziali per lo sviluppo linguistico e precedono l’emergere delle prime vere parole.
Le prime parole secondo Wordbank: Esplorando le prime parole dei bambini attraverso il database “Wordbank”, creato dall’Università di Stanford (USA), emerge che termini come “mamma” e “papà” sono universalmente tra i primi ad essere pronunciati dai piccoli. Questa tendenza riflette non solo la facilità con cui questi suoni possono essere articolati dai neonati ma anche l’importanza delle figure genitoriali nel loro mondo sociale ed emotivo.
Come stimolare lo sviluppo linguistico: Per stimolare efficacemente lo sviluppo linguistico nei bambini è utile adottare strategie comunicative mirate ed esperienze variegate. Commentare gli eventi quotidiani attirando l’attenzione sui dettagli sensoriali può arricchire il vocabolario dei più piccoli; ascoltare attivamente le loro espressioni verbali incoraggia ulteriormente la comunicazione bidirezionale.
Ampliare gli orizzonti esperienziali attraverso letture condivise, musica e attività ludiche all’aria aperta offre numerose opportunità per imparare nuovi termini ed espressioni linguistiche. Parlare faccia a faccia con i bambini usando gestualità esplicita aiuta nella corretta articolazione dei suoni.
Pratiche da evitare: Tuttavia, ci sono alcune pratiche da evitare: anticipare sistematicamente i bisogni del bimbo può limitarne le occasioni comunicative; scoraggiare il bilinguismo o affidarsi troppo presto a dispositivi elettronici potrebbe ostacolare piuttosto che favorire lo sviluppo del linguaggio; infine, l’utilizzo prolungato del ciuccio oltre certe età andrebbe limitato per non interferire con le opportunità vocalizzazioni spontanee.
Consultare il pediatra: In caso di dubbi sullo sviluppo linguistico del proprio figlio è sempre consigliabile consultarsi col pediatra per valutazioni più approfondite ed eventualmente indirizzare verso specialistici se necessario.
Stimolare correttamente lo sviluppo linguistico nei primissimi anni di vita significa offrire ai nostri figli gli strumenti migliori per esplorare il mondo che li circonda attraverso la parola: una chiave potentissima per interpretarlo ed interagirvi efficacemente.