Gli spasmi affettivi rappresentano una delle manifestazioni più intense dell’emozionalità infantile, interessando circa il 5% dei bambini, principalmente tra i 6 e i 18 mesi di età.
Questi episodi possono persistere fino ai 4 anni, delineando un fenomeno non raro nel panorama pediatrico.
La loro natura improvvisa e la manifestazione in seguito a stress emotivi rendono fondamentale per genitori ed educatori comprendere cosa siano esattamente gli spasmi affettivi e come gestirli adeguatamente.
Gli spasmi affettivi si configurano come reazioni involontarie a uno stress emotivo intenso. Possono essere scatenati da situazioni di disagio quali rimproveri severi, spaventi o frustrazioni per desideri non soddisfatti. Il bambino, in preda al pianto disperato, può arrivare a perdere il respiro diventando pallido o cianotico (violaceo) in volto. Queste crisi hanno una durata breve ma intensa, con possibile perdita di coscienza che si risolve spontaneamente.
Esistono due principali tipologie di spasmi:
Il processo attraverso cui si sviluppano gli spasmi è ben definito: dallo stress emotivo al cambiamento nella respirazione fino alla breve perdita di coscienza. È stato osservato che questi eventi possono avere una correlazione con la carenza di ferro nel corpo del bambino, elemento cruciale per il corretto funzionamento dei neurotrasmettitori cerebrali.
Nonostante gli spasmi affettivi non rappresentino un pericolo diretto per la salute del bambino, è essenziale sapere come intervenire. Mantenere la calma è fondamentale; stimolare delicatamente il bimbo durante l’episodio può aiutare a interrompere l’apnea. Prevenire situazioni di forte stress emotivo contribuisce significativamente alla riduzione degli episodi.
Dopo uno spasmo è importante coccolare e rassicurare il piccolo senza soffermarsi troppo sull’accaduto per evitare rinforzi negativi del comportamento.
In caso di frequenti episodi che influenzano la qualità della vita familiare è consigliabile consultare un pediatra per valutare possibili strategie comportamentali o altri interventi specifici.
La diagnosi degli spasmi affettivi avviene solitamente tramite le testimonianze dei genitori senza necessità di esami particolari. Tuttavia, in presenza di sintomi atipici o frequentazione elevata degli episodi possono essere richieste analisi mirate come esami del sangue o un elettrocardiogramma per escludere altre patologie.
Comprendere gli spasmi affettivi nei bambini significa accostarsi con sensibilità alle loro esperienze emotive intense. L’intervento informato e tempestivo dei genitori può fare la differenza nel gestire questi momenti con serenità ed efficacia, garantendo al contempo sicurezza ed equilibrio psicofisico al proprio figlio.
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