La paura del parto è un’emozione che molte donne in attesa possono provare, ma quando questa paura diventa eccessiva, si parla di tocofobia.
Questa condizione, che si manifesta con un’intensa paura della gravidanza e del parto, può avere effetti significativi sulla vita delle future mamme.

La tocofobia si divide in primaria e secondaria. La tocofobia primaria interessa le donne che non hanno mai partorito e può avere origini diverse, come racconti di parti traumatici o episodi di abuso sessuale.
La tocofobia secondaria, invece, colpisce chi ha già avuto esperienze negative legate al parto o all’aborto. Entrambe le forme possono portare all’evitamento dei rapporti intimi o alla decisione di interrompere una gravidanza per il timore legato al parto.
L’impatto emotivo e le conseguenze della tocofobia
La prevalenza della tocofobia varia dal 6% al 14%, con una maggiore incidenza tra chi ha disturbi d’ansia o depressione, ha subito abusi sessuali o proviene da contesti familiari ansiogeni. Le conseguenze di questa paura non sono da sottovalutare, influenzando profondamente le scelte delle donne incinte e spingendole talvolta a optare per un cesareo elettivo per evitare il travaglio naturale.

Nonostante i progressi della medicina, la tocofobia è un fenomeno antico, influenzato dal contesto culturale e sociale. L’impatto emotivo e sociale su chi soffre di tocofobia è notevole, con sintomi che possono includere ansia costante, attacchi di panico e depressione. È cruciale affrontare queste paure con il supporto adeguato.
Il trattamento della tocofobia include percorsi psicoeducativi, psicoterapie cognitivo-comportamentali, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga perinatale, e interventi specifici come l’EMDR per chi ha vissuto esperienze traumatiche. Il messaggio chiave per le donne che vivono con il timore del parto è di cercare aiuto presso professionisti esperti, affrontando queste paure con coraggio per superarle efficacemente.