La paura è un sentimento universale, che accompagna l’essere umano fin dai primi mesi di vita. Nei bambini, le paure si manifestano in forme diverse a seconda delle fasi di crescita, diventando spesso motivo di preoccupazione per i genitori. Ma come possono i genitori aiutare i propri figli a gestire queste paure?
Nei primissimi mesi di vita, i bambini possono essere spaventati da rumori forti o improvvisi lampi di luce. Man mano che crescono e si sviluppano, emergono nuove paure: la paura dell’abbandono, degli estranei o delle altezze sono solo alcune delle ansie che possono affliggere i più piccoli.

Queste reazioni sono naturali e legate allo sviluppo del sistema nervoso e alla capacità del bambino di percepire il mondo circostante.
Tra i due e tre anni, con l’esplorazione attiva dell’ambiente esterno alla famiglia, compaiono nuove fobie: la paura degli animali domestici o quella del medico sono esempi comuni. È interessante notare come queste paure siano influenzate dalle esperienze dirette dei bambini con il mondo esterno.
Paura dei mostri, come aiutare i nostri bambini
L’introduzione dell’immaginazione apre poi la porta a una vasta gamma di nuove paure: mostri sotto il letto, fantasmi e lupi popolano le notti insonni dei bambini tra i 3 e i 6 anni. Queste ansie non sono meno reali per chi le vive solo perché hanno origine nella fantasia.

Man mano che crescono ulteriormente, tra i 6 e i 10 anni, emergono timori più duraturi legati ad animali come insetti o serpenti ma anche a situazioni socialmente percepite come minacciose: ladri, rapinatori o incidenti. In questa fase della vita si temono soprattutto le situazioni sconosciute.
Per aiutare un bambino ad affrontare queste paure è fondamentale mantenere un atteggiamento calmo ed evitare trasmissione d’ansia. Accettare la paura senza drammatizzare è il primo passo verso la sua superazione: riconoscere che avere paura è normale può essere molto rassicurante per un piccolo.
Inoltre, incoraggiare gradualmente il contatto con ciò che spaventa può dimostrarsi efficace nel lungo termine; questo approccio richiede pazienza e comprensione da parte dei genitori ma può portare a risultati sorprendenti nel superamento delle fobie infantili.
Un altro aspetto importante è quello della modellizzazione positiva: mostrarsi sereni in presenza dell’oggetto della paura può aiutare enormemente il bambino a ridimensionarla. Ad esempio, se un genitore mostra tranquillità nell’avvicinarsi ad un cane (nel caso in cui questo sia fonte d’ansia per il figlio), potrebbe gradualmente attenuarne la paura.
Infine è utile coinvolgere attivamente il bambino nella gestione della propria ansia attraverso giochi simbolici o attività creative che gli permettano di esprimere ed elaborare ciò che lo spaventa.
Affrontando insieme al proprio figlio le sue paure con empatia e comprensione si costruisce una base solida non solo per superarle ma anche per insegnargli preziose strategie di coping da utilizzare davanti alle sfide future.