Negli ultimi anni, l’aumento delle malattie allergiche ha sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla salute pubblica, soprattutto per quanto riguarda i bambini.
La ricerca scientifica ha identificato l’inquinamento e il cambiamento climatico come principali fattori di rischio per asma e allergie.
Tuttavia, la diretta esposizione a questi inquinanti non riesce a spiegare completamente il rapido incremento di tali patologie.
L’inquinamento atmosferico legato al traffico (TRAP) è uno dei maggiori nemici della salute respiratoria. In Europa, oltre il 95% degli abitanti delle città vive quotidianamente immerso in questo tipo di inquinamento. I bambini sono particolarmente vulnerabili: la loro prolungata esposizione all’aria contaminata fin dalla giovane età aumenta significativamente il rischio di sviluppare asma e altre malattie allergiche come eczema e rinite allergica.
Il TRAP provoca infiammazione delle vie respiratorie e dei vasi sanguigni, rendendo l’organismo più suscettibile a infezioni virali o batteriche che possono aggravare ulteriormente la situazione. Le esposizioni brevi ma ad alte concentrazioni di inquinanti atmosferici intensificano gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri per asma, specialmente nei mesi più caldi dell’anno.
Oltre all’inquinamento esterno, anche quello domestico gioca un ruolo cruciale nell’aumento delle patologie allergiche.
Il fumo di tabacco è uno degli inquinanti indoor più dannosi: le donne che fumano durante la gravidanza non solo mettono a rischio la propria gestazione ma possono compromettere lo sviluppo polmonare del nascituro ed aumentare il rischio che questi sviluppi asma o broncospasmo dopo la nascita.
Ma non si tratta solo del fumo passivo; numerosi altri agenti presenti negli ambienti chiusi contribuiscono all’aumento delle reazioni allergiche. Materiali da costruzione, mobili nuovi, vernici fresche emettono composti organici volatili (VOC), tra cui la formaldeide che può risultare irritante o addirittura cancerogena dopo lunghe esposizioni.
Anche gli erbicidi e i pesticidi sono associati ad un aumento del rischio di sviluppare asma ed allergie attraverso meccanismi simili a quelli degli altri agenti chimici indoor. Queste sostanze interferiscono con il sistema immunitario dei bambini orientandolo verso una maggiore reattività di tipo allergico.
La questione diventa ancora più complessa se consideriamo fattori quali dieta materna sana durante la gravidanza, famiglia numerosa, allattamento materno come possibili elementari protettivi contro le malattie allergiche; mentre eventuale esclusione dal contatto con flora vaginale materna dovuta al parto cesareo può aumentarne il rischio.
Di fronte a questa realtà complessa emerge chiaramente che l’ambiente gioca un ruolo fondamentale nell’aumento delle patologie allergiche tra i bambini. Sebbene alcuni fattori siano fuori dal nostro controllo diretto – come l’inquinamento atmosferico esterno – moltissimi altri dipendono dalle nostre scelte quotidiane relative allo stile di vita ed agli ambienti domestici.
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