La camomilla è da sempre considerata un rimedio naturale per eccellenza, capace di apportare benefici in termini di relax e benessere. Tuttavia, quando si tratta di neonati e lattanti, la questione diventa più complessa.
La tradizione popolare spesso suggerisce l’uso della camomilla per calmare i piccoli o favorirne il sonno, ma cosa dice la scienza a riguardo? E quali sono le raccomandazioni delle autorità sanitarie?
Innanzitutto, è importante sottolineare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non somministrare ai neonati liquidi diversi dal latte materno o dalla formula nei primi sei mesi di vita. Questo perché il latte materno fornisce tutti i nutrienti necessari al bambino in questa fase cruciale dello sviluppo.
Di conseguenza, anche la camomilla rientra tra i liquidi da evitare in quanto potrebbe indurre un senso di sazietà nel neonato, portandolo a rifiutare il latte materno o la formula con possibili ripercussioni negative sulla sua alimentazione.
Ma quali sono esattamente i rischi associati all’assunzione precoce di camomilla nei neonati? Uno dei principali problemi è legato al fatto che bere questo infuso può far sentire il bambino sazio senza fornirgli gli adeguati nutrienti necessari alla sua crescita.
neonati e camomilla
Questo può tradursi in un calo del peso e un rallentamento nello sviluppo fisico del piccolo. Inoltre, c’è il rischio concreto dell’intossicazione acuta o dell’avvelenamento da acqua dovuto a un’eccessiva idratazione che può causare una diminuzione dei livelli di sodio nel sangue (iponatremia), con conseguenze potenzialmente gravi come convulsioni, coma e danni cerebrali.
Nonostante questi avvertimenti per i primissimi mesi di vita del bambino, la situazione cambia man mano che cresce. Dopo circa sei mesi d’età – periodo in cui generalmente si introducono nella dieta del bambino cibi solidi – diventa possibile offrire anche bevande come la camomilla con moderazione.
La camomilla ha effettivamente proprietà benefiche: è nota per le sue virtù sedative oltre ad avere effetti antinfiammatori e antispastici. Ricerche hanno evidenziato come alcuni estratti contenenti camomilla possano essere utilizzati efficacemente nel trattamento delle coliche infantili riducendo significativamente il pianto nei lattanti.
Per quanto riguarda la preparazione dell’infuso destinato ai più piccoli è fondamentale evitare aggiunte zuccherine ed optare per prodotti specificatamente formulati per loro; altresì importante è assicurarsi che l’infuso sia adeguatamente raffreddato prima della somministrazione.
Tuttavia bisogna prestare attenzione alle possibili reazioni allergiche che possono manifestarsi raramente nei confronti della camomilla; sintomi quali prurito intorno alle labbra o alla lingua, gonfiore del volto fino ai casi più gravi come lo shock anafilattico richiedono immediata attenzione medica.
Mentre nell’alimentazione dei neonati bisogna procedere con cautela seguendo le linee guida internazionalmente riconosciute ed evitando sostanze diverse dal latte fino ai sei mesi d’età; successivamente si può considerare l’introduzione graduale della camomilla tenendo sempre presente le quantità moderate e consultando preventivamente il pediatra soprattutto se vi sono condizioni particolari da valutare.
La crescente attenzione verso le allergie infantili ha portato a un incremento delle richieste di…
In Italia, la tutela della salute dei più piccoli è una priorità che si concretizza…
La sciatica in gravidanza è un disturbo che colpisce una donna incinta su quattro, causando…
Il dibattito sul consumo di funghi nei bambini sotto i 12 anni ha generato molte…
I disturbi del comportamento alimentare rappresentano una sfida complessa e delicata, soprattutto quando colpiscono gli…
L'allattamento rappresenta un momento cruciale per la neomamma e il suo bambino, segnando una fase…