Durante la gravidanza, il corpo della donna subisce numerosi cambiamenti per accogliere e nutrire il feto.
In questo periodo delicato, anche una comune infezione può rappresentare un rischio non solo per la madre ma anche per il bambino.
È stimato che circa una donna su tre riceva almeno una prescrizione di antibiotici durante la gestazione. Ma quali sono gli antibiotici sicuri in gravidanza e quali precauzioni bisogna seguire?
Antibiotici in gravidanza si o no?
La necessità di assumere farmaci durante la gravidanza pone sempre le future mamme davanti a dubbi e preoccupazioni, soprattutto quando si tratta di antibiotici. La regola d’oro è che ogni trattamento deve essere prescritto dal medico, seguendo dosaggi precisi e per un periodo limitato.
Gli antibiotici più comunemente considerati sicuri durante la gravidanza appartengono alla classe delle penicilline. Questi farmaci sono spesso prescritti come trattamento di prima scelta contro le infezioni più frequenti che possono insorgere durante i nove mesi.
Tuttavia, l’uso degli antibiotici non è privo di rischi, specialmente nelle prime settimane di gravidanza quando si formano tessuti e organi del feto. Alcuni principi attivi possono attraversare la placenta ed esporre il bambino a potenziali effetti teratogeni, ovvero anomalie congenite.
Un esempio noto è l’antibiotico risultante dall’associazione tra Sulfametoxazolo e Trimetoprim (commercializzato come Bactrim o Septra), principalmente utilizzato nel trattamento delle infezioni respiratorie ma associato a rischi documentati sul feto.
Il primo trimestre rappresenta quindi un momento critico; tuttavia, nel secondo e terzo trimestre i rischi diminuiscono poiché gli organi del bambino sono già formati. Nonostante ciò, alcuni antibiotici come le tetracicline (utilizzate contro candida, micoplasma e sifilide) devono essere evitati dopo la 12° settimana perché influenzano lo sviluppo delle ossa e dei denti del neonato.
Anche gli aminoglicosidi (come gentamicina o streptomicina), pur essendo efficaci contro le infezioni urinarie, presentano un rischio elevato di tossicità fetale se assunti durante la gravidanza.
Le infezioni genito-urinarie rappresentano uno dei problemi più comuni nelle donne incinte; se trascurate possono portare a complicazioni serie come aborto spontaneo o parto pretermine. In questi casi viene selezionato un antibiotico specifico tra quelli considerati sicuri ed efficaci come amoxicillina o fosfomicina.
È importante sottolineare che molte malattie con sintomi febbrili hanno origine virale; pertanto l’utilizzo degli antibiotici non solo sarebbe inefficace ma potrebbe esporre madre e bambino a rischi non necessari.
Gli effetti collaterali più frequentemente associati all’uso degli antibiotici in gravidanza riguardano disturbi gastrointestinali come nausea o dolore addominale; tuttavia questi tendono generalmente a scomparire al termine del trattamento.
L’assunzione corretta degli antibiotici secondo le indicazioni mediche è fondamentale per evitare lo sviluppo di resistenze batteriche oltre che minimizzare i possibili effetti indesiderati sia sulla madre sia sul neonato.