L’endometriosi è una patologia ginecologica infiammatoria cronica che colpisce il 10-15% delle donne in età fertile, influenzando significativamente la loro vita quotidiana.
Questa condizione può causare forti dolori e complicazioni, tra cui difficoltà nel concepire una gravidanza. Tuttavia, grazie ai progressi della medicina e alla maggiore consapevolezza su questa malattia, oggi è possibile affrontare l’endometriosi con maggiore efficacia.

La dottoressa Michela Monica, esperta in Ginecologia e Ostetricia presso l’UOC Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli studi di Parma, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare per la gestione dell’endometriosi. La collaborazione tra specialisti permette di offrire alle pazienti percorsi di cura personalizzati che tengono conto delle diverse manifestazioni della malattia.
Endometriosi e gravidanza: tutto quello che c’è da sapere
Uno dei principali dubbi riguarda la possibilità di rimanere incinta nonostante l’endometriosi. La dottoressa Monica spiega che la fertilità può essere influenzata dalla patologia in diversi modi: riduzione della qualità degli ovociti, difficoltà nell’incontro dei gameti a causa di aderenze pelviche o ridotta capacità dell’utero di accogliere il prodotto del concepimento. Nonostante ciò, molte donne con endometriosi riescono a concepire naturalmente o con l’aiuto delle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

La chirurgia rappresenta un’altra opzione per migliorare le possibilità riproduttive delle donne affette da endometriosi. Interventi mirati possono rimuovere le lesioni endometriosiche e ripristinare l’anatomia pelvica normale. Dopo la chirurgia viene valutato l’Endometriosis Fertility Index (EFI), uno score che stima la probabilità di concepimento spontaneo.
Tuttavia, è importante considerare anche il fattore età nella valutazione della fertilità femminile. Dopo i 35 anni le probabilità di rimanere incinta diminuiscono progressivamente a causa del naturale esaurimento dei follicoli ovarici. In questi casi può essere consigliabile rivolgersi tempestivamente a un Centro di Procreazione Medicalmente Assistita per aumentare le chances riproduttive.
Per quanto riguarda i rischi associati alla gravidanza in presenza dell’endometriosi, sono state osservate alcune complicazioni come aumento del rischio di aborto precoce nel primo trimestre o gravidanza extrauterina. Nel secondo-terzo trimestre si possono verificare placenta previa o parto pretermine; tuttavia non vi sono evidenze conclusive riguardanti altre patologie come il distacco placentare o emorragie postpartum.
Le testimonianze raccolte dall’Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E.) evidenziano quanto sia fondamentale una diagnosi precoce e un supporto costante alle donne affette da questa condizione debilitante. Cecilia Santoro ha condiviso la sua esperienza personale dimostrando come sia possibile superare gli ostacoli legati all’endometriosi attraverso percorsi alternativi come l’adozione.
Sebbene l’endometriosi possa rappresentare una sfida significativa per molte donne desiderose di diventare madri, esistono diverse strategie terapeutiche che possono ottimizzare le possibilità riproduttive ed alleviare i sintomi associati alla malattia. È essenziale promuovere ulteriormente la conoscenza sull’endometriosi attraverso campagne informative ed educative rivolte sia al pubblico che ai professionisti sanitari per garantire diagnosi tempestive ed interventi adeguati.