Morsi uterini: crampi forti o contrazioni? Come riconoscerli e quando preoccuparsi

Il periodo post-partum è una fase cruciale per la neo-mamma, segnata da cambiamenti fisici e emotivi significativi. Tra questi, i morsi uterini assumono un ruolo importante, nonostante siano spesso motivo di ansia per chi li vive.

Ma quali sono le caratteristiche dei morsi uterini e quali strategie possono essere adottate per gestirli?

Morsi uterini: crampi forti o contrazioni? Come riconoscerli e quando preoccuparsi (Universomamma.it)

Queste contrazioni dolorose dell’utero si manifestano subito dopo il parto, con lo scopo di minimizzare il rischio di emorragie e favorire il ritorno dell’utero alle sue dimensioni originarie, un processo noto come involuzione uterina. Durante questo processo, l’utero si riduce da un peso di circa un chilogrammo a soli 50 grammi.

L’ossitocina, un ormone che raggiunge livelli elevati nei primi 15-60 minuti dopo il parto, è il principale responsabile di queste contrazioni. Questo ormone non solo aiuta a formare il “globo di sicurezza” ma stimola anche la produzione di colostro, agendo sulle cellule muscolari degli alveoli mammari.

Crampi forti o contrazioni?

I sintomi associati ai morsi uterini includono crampi simili a quelli mestruali localizzati al basso ventre e dolore lombo-sacrale che può estendersi fino alla radice delle cosce, con un’intensità che varia da donna a donna. È interessante notare come queste contrazioni siano generalmente più intense nelle donne pluripare rispetto a quelle al primo parto.

Morsi uterini: crampi forti o contrazioni? Come riconoscerli e quando preoccuparsi (Universomamma.it)

Nonostante possano sembrare motivo di preoccupazione, i morsi uterini svolgono una funzione essenziale nel post-partum. Tuttavia, è cruciale riconoscere quando potrebbero segnalare condizioni più gravi. La presenza di coaguli sanguigni nell’assorbente o lochiazioni che non diminuiscono con il tempo sono segnali da non ignorare.

Per alleviare i sintomi dei morsi uterini, è possibile ricorrere a rimedi farmacologici, come l’ibuprofene o il paracetamolo, previa consultazione medica, o a metodi non farmacologici, come l’applicazione di calore locale. Se i dolori persistono oltre 7-10 giorni o se i farmaci non offrono sollievo, è essenziale consultare un ostetrica o un ginecologo per escludere eventuali complicazioni.

Pur essendo una componente naturale del processo post-partum e avendo una funzione protettiva contro le emorragie postnatali, è fondamentale ascoltare i segnali del proprio corpo durante questa delicata fase. Una comprensione approfondita dei morsi uterini consente alle neo-mamme di affrontare questa esperienza con maggiore tranquillità ed efficacia, assicurando un recupero ottimale dopo il parto.

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