Una vicenda con molte ombre e dubbi che sta finalmente venendo alla luce. Si tratta del caso delle adozioni internazionali in Italia, la cui commissione presso la Presidenza del Consiglio si è riunita lo scorso 12 settembre per la prima volta dopo ben 3 anni.
L’ultima riunione risale al 27 giugno 2014. Troppo tempo. Una inadempienza che ha danneggiato le famiglie adottanti e che era stata più volte denunciata negli anni scorsi. Purtroppo con denunce cadute a vuoto.
Ora finalmente la questione sembra essersi sbloccata, ma non finisce qui. Nel corso della nuova riunione della Commissione adozioni internazionali (Cai) sono state purtroppo riscontrate molte irregolarità relative alla gestione precedente.
Adozioni internazionali: dopo tre anni si riunisce la commissione ma emergono irregolarità
Un’attesa inspiegabile, dopo oltre tre anni si è riunita finalmente la Commissione per le adozioni internazionali (Cai) istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La Commissione è l’autorità centrale del nostro Paese in materia di adozioni internazionali rispetto al Segretariato de l’Aja e dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.
La Commissione dovrebbe occuparsi di quelle procedure atte a favorire le adozioni internazionali in Italia:
- promuovere gli accordi con altri Stati e le attività di cooperazione,
- tenere i rapporti con gli enti che si occupano di adozioni internazionali,
- promuovere attività di informazione e formazione sull’adozione internazionale.
Tutte attività che in questi mesi di assenza di riunioni sono rimaste bloccate.
La Commissione si era riunita il 27 giugno 2014 per l’insediamento della vicepresidente Silvia Della Monica, consigliere di Cassazione ed ex senatrice Pd, nominata dall’ex premier Enrico Letta prima di lasciare il governo a Matteo Renzi. Successivamente nominata anche presidente per delega di Renzi e direttore generale. Un cumulo di cariche che era stato oggetto di una interrogazione parlamentare che aveva sollevato in primo luogo il problema della mancata convocazione della Commissione per oltre un anno.
L‘interrogazione risale all’ottobre del 2015 (come riporta il Sole24Ore), quando era trascorso invano un anno dalla prima riunione. Il tempo è passato e non si è più fatto nulla.
La riunione di questi giorni, dopo oltre tre anni, arriva a distanza di qualche mese dalla fine del mandato della vicepresidente Silvia Della Monica, scaduto lo scorso febbraio.
Sono così passati tre anni che si facesse nulla, con grave danno per le famiglie in attesa di adozione e i bambini già assegnati alle famiglie.
“Proprio le scelte della passata gestione, che hanno di fatto paralizzato per un triennio il mondo dell’adozione internazionale e hanno contributo a diffondere malessere e amarezza tra le migliaia di famiglie decise ad aprirsi le porte a un bambino in difficoltà, sono state al centro dell’incontro dell’altro ieri alla presenza di Paolo Gentiloni – che è presidente della Commissione – e dall’attuale vicepresidente Laura Laera. Una verifica spiacevole ma inevitabile che è servita per spiegare le “numerose irregolarità” dell’ultimo triennio, come emerso dalla documentazione fornita a tutti i commissari”, scrive Luciano Moia su Avvenire.
Una vicenda spiacevole che aveva suscitato polemiche e avviato inchieste giornalistiche.
Il caso delle adozioni internazionali in Italia (servizio di News Tv2000 di aprile 2016)
Ora, finalmente, con la riunione del 12 settembre le attività della Commissione per le adozioni internazionali sono riprese e sono state rilevate numerose irregolarità e inadempienze nella gestione precedente.
Nel verbale della riunione si legge:
Nel corso della riunione si è dato conto della precedente gestione della Segreteria Tecnica nonché della situazione operativa ed economica della Commissione.
Quanto alla precedente gestione dell’ex Vicepresidente si è fornita ampia documentazione a tutti i commissari attestante numerose irregolarità.
Si è rilevato tra l’altro, in diversi casi, la mancata corrispondenza tra numeri di protocollo assegnati ai documenti e i documenti stessi, nonché l’assenza di numerosi allegati pur in presenza del numero di protocollo relativo.
….
La Commissione ha altresì deliberato di sottoporre a verifica tutti gli enti autorizzati ai sensi dell’art.15 del DPR 108/2007,a partire da quelli con plurime segnalazioni e/o altre rilevanti criticità, ritenendo pertanto assorbiti in tale decisione i provvedimenti monocratici della Dottoressa Silvia Della Monica dello stesso tenore, considerato che da diversi anni non vengono effettuati controlli sugli enti, come invece previsto dal citato articolo.Quanto agli accordi bilaterali sottoscritti dalla ex Vicepresidente con i Paesi Burundi, Regno di Cambogia, Cina e Cile di cui allo stato non sono stati neppure reperiti gli originali e a cui non è stato dato alcun seguito effettivo, si è valutata l’opportunità di attivare i canali diplomatici per verificarne l’attualità, stante il tempo trascorso dalla loro stipula.
Si è ribadita la volontà di procedere in tempi ragionevolmente rapidi alla liquidazione dei rimborsi delle spese sostenute dalle coppie adottive del 2011, a cui seguiranno controlli a campione sulle autocertificazioni allegate.
A seguito della riunione, l’avvocato Simone Pillon, rappresentante del Forum delle famiglie ed ex componente della Commissione è intervenuto su Facebook con un post molto duro sulle irregolarità della precedente gestione che lui aveva già denunciato molto tempo fa. Ecco parte del suo intervento del 13 settembre:
Ricordate quando rilasciai l’intervista alle Iene segnalando le gravi irregolarità della commissione adozioni? Ricordate quando chiesi – unico tra i commissari – la convocazione urgente della commissione adozioni internazionali che non si riuniva da anni? Ricordate la conferenza stampa a palazzo Madama in cui – da solo in mezzo a molte famiglie adottive – denunciai pubblicamente la gravissima situazione causata dalla ex vicepresidente?
Fui attaccato duramente e personalmente dalla ex vicepresidente e fui lasciato completamente solo da quelli che avrebbero dovuto sostenermi.
Pagai di persona con la mancata riconferma quale commissario..Ora però la verità viene a galla e la nuova commissione – riunita alla presenza di Gentiloni – mette per iscritto quel che io andavo dicendo da anni come voce nel deserto.
…
E questo è solo l’inizio.
Resta la gioia nel vedere che prima o poi la verità viene a galla, la speranza nel pensare che finalmente la generosità delle famiglie adottanti sarà considerata con la dignità che merita e un pizzico di amarezza per il trattamento che i miei compagni di squadra hanno voluto riservarmi.
Pazienza.
Al mio maestro hanno fatto molto di peggio.
Ora godiamoci il repulisti e la rinnovata efficienza della CAI con la speranza che si ricordino tutti del diritto dei bambini, specialmente di quelli abbandonati, a crescere con una mamma e un papà.
Una brutta vicenda che sembra essersi conclusa, ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
Voi unimamme che ne pensate?
L’adozione internazionale è un percorso molto lungo, costoso e anche troppo doloroso, i genitori adottanti però non devono scoraggiarsi.
Una bella testimonianza ve l’abbiamo raccontata qualche mese fa nell’intervista ad Arnaldo Funaro un papà adottivo che aveva raccontato la sua esperienza di adozione sul web, poi pubblicata nel libro “Un bimbo mi aspetta“.
VIDEO: Riunione della Commissione adozioni internazionali