Alfie Evans muore: iniziata la procedura per il distacco delle macchine. Nessuna più speranza per il bimbo inglese e i suoi genitori.
Nonostante l’accesa battaglia dei genitori Tom e Kate, al piccolo Alfie Evans sarà staccata la spina in questi momenti, dopo le 14.00 di lunedì 23 aprile. Nel giorno in cui nasce il terzo Royal Baby, il figlio di William e Kate, un maschietto, un altro bambino inglese nelle stesse ore muore. Si tratta del piccolo Alfie, il bimbo di 23 mesi in coma da oltre un anno, per una grave condizione neurologica degenerativa, che negli ultimi mesi aveva occupato le cronache prima dei giornali britannici e poi in quelli di tutto il mondo.
Alfie Evans morirà: disposto il distacco della spina
L’inizio della procedura per il distacco del respiratore e degli altri macchinari che tengono in vita il piccolo Alfie è stata disposta per le 13.00 ora inglese, le 14.00 in Italia, di lunedì 23 aprile.
L’orario è indicato nel ‘Piano per la sospensione del trattamento‘, una documento con le indicazioni sulla procedura trasmesso dall’ospedale Alder Hey di Liverpool al padre del bimbo, Thomas Evans che lo ha pubblicato su Facebook.
La notizia è arrivata subito dopo che la Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha rifiutato un’altra volta, dichiarandolo inammissibile, anche l’ultimo ricorso presentato dai genitori di Alfie, con la loro richiesta di nuove misure per tenere il bambino in vita, trasferendolo in Italia, all’Ospedale Bambino Gesù dello Stato della Città del Vaticano. Per Tom, 21 anni, e Kate, 20 anni, non c’è stato più nulla da fare. Dopo che la giustizia inglese, con l’ultima decisione della Corte Suprema, aveva respinto il nuovo ricorso, con cui i genitori volevano portare via Alfie dall’ospedale di Liverpool, anche la Corte di Strasburgo ha rigettato l’ultimo appello della famiglia.
“Mi dispiace molto Alfie”, ha scritto poco dopo il padre su Facebook.
Ieri nel frattempo, le mamme dei bambini gravi ricoverati al Bambino Gesù di Palidoro avevano scritto una lettera per i genitori di Alfie, in cui invitavano le autorità sanitarie britanniche a tenere in vita il piccolo Alfie.
“Curare…non significa solo guarire. E curando i bambini voi medici curate allo stesso tempo anche le nostre famiglie, permettendoci di stargli accanto o di sentirci utili.
Ogni istante di vita passato insieme ha un valore inestimabile per noi genitori.
I nostri figli non stanno soffrendo, stanno solo vivendo. E anche oggi hanno potuto sentire sul viso la bellezza e il calore del sole e delle nostre carezze.
Vi preghiamo di non privare della gioia di queste carezze il piccolo Alfie e i suoi genitori“.
Caso #Alfie , Lettera delle mamme dei bambini ricoverati @bambinogesu di Palidoro alla famiglia di Alfie Evan “ogni istante di vita passato insieme ha un valore inestimabile” #AlfieEvans #AlfiesArmy #22aprile pic.twitter.com/RIkqlHlUPo
— Childrens Hospital Bambino Gesu PaginaFan (@PediatriaOggi) 22 aprile 2018
Il distacco delle macchine per Alfie Evans sra stato già disposto dal giudice dell’Alta Corte di Londra per il 13 aprile, dopo che i genitori avevano perso contro l’ospedale Alder Hey in tutti i gradi di giudizio e anche davanti alla Corte di Strasburgo nella loro battaglia legale per tenere il bimbo in vita. La sera del 12 aprile, papà Tom aveva tentato un blitz nell’ospedale per portare via il figlio. Il giovane papà aveva con sé un respiratore portatile e un team di medici specialisti arrivati dalla Polonia che lo avrebbero aiutato a trasferire Alfie a Roma. Tom Evans, però, era stato fermato dalla polizia, mentre fuori dall’ospedale centinaia di manifestanti scandivano slogan di sostegno alla famiglia di Alfie.
Con l’aiuto del Christian Legal Centre, gli Evans erano riusciti ad ottenere un nuovo ricorso, quello per il “rilascio” di Alfie dall’ospedale, che secondo gli avvocati degli Evans non aveva alcun diritto di trattenere il bambino, che non era un prigioniero, sollevando una questione di libertà personale. I legali hanno provato a sostenere davanti alla Corte di Appello che il piccolo Alfie poteva essere trasferito in Italia, con la responsabilità dei genitori e la dovuta assistenza medica, sollevando l’ospedale Alder Hey da ogni dove di cura. Una tesi che tuttavia la Corte d’Appello ha respinto. E poi come abbiamo detto sopra anche la Corte Suprema del Regno Unito e la Corte di Strasburgo dei Diritti dell’Uomo.
Lo scorso 18 aprile Tom Evans era stato ricevuto da Papa Francesco. Il Pontefice era rimasto impressionato dal coraggio di questo giovane padre nella lotta per tenere in vita il figlioletto.
Sul gruppo Facebook Alfies Army Official, le persone vicine ai genitori di Alfie hanno accusato i sanitari dell’ospedale Alder Hey di sottoporre il bambino a “torture” per la somministrazione di medicinali che sono stati proibiti anche nelle esecuzioni dei prigionieri condannati a morte.
Alla notizia dell’imminente distacco delle macchine al piccolo Alfie, i sostenitori della famiglia sono accorsi all’ospedale Alder Hey per protestare. Ci sono stati degli attimi di tensione con la polizia, quando alcuni manifestanti avrebbero tentato di fare irruzione nell’ospedale.
All’ospedale Alder Hey di Liverpool è arrivata anche la Presidente del Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, che ha incontrato Tom e Kate: “Ho parlato con i genitori, ho portato loro la vicinanza di Papa Francesco, ma anche dei tanti genitori che si trovano nella loro situazione”, ha detto detto all’ANSA. “I genitori non si rassegnano, stanno facendo di tutto per rallentare l’inizio della procedura ma non si può più far nulla”, ha aggiunto.
L’ultimo aggiornamento, delle 15.00, è che l’interruzione del supporto vitale è stata sospesa per un paio d’ore.
I manifestanti davanti all’ospedale di Liverpool, lunedì 23 aprile
Difficile commentare unimamme. Siamo tristissime.