Alfie Evans: non sarà staccata la spina al bambino malato, nuova udienza d’appello dei genitori per salvarlo.
Sono ore convulse per i genitori di Alfie Evans, il bambino inglese affetto da una gravissima condizione neurologica degenerativa a cui i medici dell’ospedale di Liverpool Alder Hey, dove è ricoverato, vogliono staccare le macchine che lo tengono in vita, perché in coma da oltre un anno e senza alcuna possibilità di riprendersi. I genitori Tom e Kate stanno lottando come leoni per impedire che questo avvenga e dopo aver intrapreso un lungo iter giudiziale in cui però sono stati sconfitti, con decisione negativa anche dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo, stanno tentando di tutto per impedire che al figlio venga staccata la spina.
Alfie Evans: gli ultimi concitati eventi
Mercoledì 11 aprile, il giudice Hayden dell’Alta Corte di Londra, a cui i medici dell’ospedale si erano nuovamente rivolti non riuscendo a trovare un accordo con i genitori, aveva deciso la data e l’ora in cui al piccolo Alfie sarebbero stati staccati i macchinari che lo tenevano in vita. “È stato condannato“, aveva detto disperato Tom Evans, il papà di Alfie. La data e l’ora del distacco delle macchine non era stata resa pubblica per questioni legali. Per proteggere la privacy del bambino, ma anche e soprattutto per evitare l’assalto all’ospedale, vista la grande mobilitazione che i genitori di Alfie sono riusciti a raccogliere intorno al caso, con petizioni e messaggi di solidarietà sui social, ma anche proteste e manifestazioni in luoghi pubblici.
Durante la giornata di giovedì 12 aprile, tuttavia, la data di quella che è stata definita l'”esecuzione” di Alfie è stata diffusa dai media stranieri: venerdì 13 aprile a mezzogiorno. Nel frattempo giovedì si sono vissuti drammatici momenti di concitazione quando i genitori di Alfie si sono presentati all’ospedale Alder Hey, muniti di un ventilatore portatile, per portare via il figlio. L’ospedale ha chiamato la polizia e a papà Tom e mamma Kate è stato impedito di portare via il bambino. I genitori si erano già attrezzati con un’ambulanza e medici di fiducia per portare il piccolo Alfie presso un altro ospedale che si sarebbe occupato di lui. Probabilmente il Bambino Gesù di Roma, che aveva dato la propria disponibilità.
Tom Evans ha girato un drammatico video dall’ospedale in cui raccontava che era stata chiamata la polizia, per un bambino innocente. Intanto, i sostenitori di Alfie e della sua famiglia, radunati sotto l’insegna dell’Alfie’s Army, l’esercito di Alfie, a cui è dedicato un gruppo Facebook, accorrevano davanti all’ospedale per protestare contro l’interruzione delle funzioni vitali al bambino e per sostenere la sua famiglia. Migliaia di persone sono arrivate la sera di giovedì 12 aprile davanti all’Alder Hey, gridando lo slogan “Release Alfie Evans“, liberate Alfie Evans e intonando cori.
Poco dopo sono arrivati anche gli avvocati dei genitori di Alfie nel tentativo disperato di raggiungere una mediazione dell’ultima ora con l’ospedale. I genitori di Alfie, mostrando una lettera di un’associazione legale cristiana, il Christian Legal Centre, hanno fatto valere il loro diritto di portare via il bambino dall’ospedale Alder Hey per portarlo in un’altra struttura di loro fiducia. Alfie non è imprigionato in ospedale, è scritto in una lettera del Christian Legal Centre, e prima che venga eseguito l’ordine del giudice sul distacco delle macchine, i genitori hanno pieno diritto di farlo curare da un altro team di medici purché al bambino sia assicurata la ventilazione.
È quello che hanno tentato di fare giovedì sera i genitori di Alfie. Uscito dall’ospedale per informare i sostenitori, Tom Evans ha comunicato di aver sollevato l’ospedale da ogni obbligo di cura nei confronti del figlio, ma allo stesso tempo ha detto che non avrebbe potuto prendere e portare via Alfie, altrimenti la polizia lo avrebbe arrestato per aggressione.
Tutto è stato rimesso nelle mani degli avvocati, che hanno trattato per tutta la notte con i responsabili dell’Alder Hey.
Mentre si consumava un’attesa angosciante sull’incertezza se il bambino sarebbe stato staccato dal respiratore, nel primo pomeriggio di venerdì 13 aprile è arrivata la notizia confortante che ad Alfie non sarebbero state staccate le macchine oggi e che i genitori avevano tentato un altro ricorso in appello.
Tutto rinviato, dunque. Lunedì 16 aprile si terrà una nuova udienza, davanti alla Corte di Appello, in cui i legali dei genitori di Alfie chiederanno di continuare le cure per il bambino in un altro ospedale di loro fiducia. Stando alle ultime indiscrezioni, sembra che al momento la preoccupazione della direzione sanitaria dell’ospedale Alder Hey sia quella di essere sollevati da responsabilità nel caso possa accadere qualcosa al piccolo Alfie nel trasporto verso un altro ospedale. Ma i genitori sono pronti ad assumersi ogni piena responsabilità al riguardo. Il loro obiettivo è quello di salvare a tutti i costi il loro bambino.
Che dire unimamme? Difficile commentare questa storia, sulla quale vi terremo aggiornate.