Secondo uno studio dell’University College di Londra gli adolescenti “Sono i più vulnerabili e in difficoltà, la quarantena ostacola la loro natura”.
Il lockdown è stato sicuramente difficile da affrontare per tutti, adulti e bambini. Abbiamo dovuto mettere da parte le nostre esigenze e sopportare una convivenza forzata h24 con le nostre famiglie, non sempre facile. Secondo uno studio dell’University College di Londra a soffrire questa quarantena e questo isolamento e ad esserne penalizzati sono stati soprattutto gli adolescenti: “Sono loro la categoria più vulnerabile e in difficoltà“. Non solo preoccupati per un futuro incerto ma anche frustrati per aver dovuto reprimere le proprie esigenze fisiche e psicologiche.
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Allarme adolescenti: la quarantena ostacola la loro natura
Gli adolescenti sono quelli che hanno rispettato meno le regole, li abbiamo visti in giro con gli amici, nonostante le restrizioni, non tutti ma molti, oppure a casa pronti ad esplodere. La professoressa e psicologa Maria Loades dell’Università di Bath che studia gli effetti di questo isolamento sociale sui giovani ha spiegato al Guardian: “Se da una parte l’esperienza che gli adolescenti hanno della pandemia non è diversa da quella di tutti, dall’altra è vero che loro sono probabilmente la categoria più vulnerabile e in difficoltà”.
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Infatti gli adolescenti devono affrontare tutto questo su due fronti:
- da una parte c’è l’aspetto esistenziale con la scuola, gli esami, e le domande sul proprio futuro tra tirocinii, studio e apprendistato, senza poter dare l’addio agli amici e ad una fase della vita che si chiude
- dall’altra c’è l’aspetto più fisico, infatti a quell’età i ragazzi hanno delle esigenze e degli impulsi naturali che devono poter esprimere è importante per la propria autostima e individualità e non averlo potuto fare sarà stato per loro traumatizzante.
“L’adolescenza è il momento in cui ci si distingue come individui, al di là dei genitori questo porta a passare più tempo con gli amici, fare cose avventate senza pensare alle conseguenze” dice la dottoressa. Invece finiscono col trovarsi esattamente agli antipodi di questo bisogno evolutivo, ossia chiusi in casa proprio con i genitori. I ragazzi di questa età stanno subendo dei cambiamenti ormonali ed emotivi che li portano ad essere imprevedibili. Stare chiusi in casa per tutto questo tempo senza vedere nessuno per loro è davvero difficile e non bisogna scordarlo. Il lockdown li ha costretti a reprimersi “Stiamo chiedendo a ragazze e ragazzi di essere estremamente responsabili e maturi per il bene di tutti, questo li mette in una posizione conflittuale“. Alcuni non hanno avuto la possibilità di salutare i loro amici e si vedono già proiettati nel futuro senza aver potuto dare una chiusura ad una fase importante della loro vita, come dice la dottoressa “gli esami e le consegne di diploma sono esperienze che ci aiutano a superare il dolore del passaggio da una fase della vita all’altra”.
Lo studio sugli effetti della solitudine della professoressa Maria Loades, che ha fatto una revisione sistematica di più di 60 studi, ha dimostrato come l’isolamento durante il lockdown sia fortemente legato a problemi mentali futuri, fino a 9 anni dopo. La relazione più forte è tra isolamento e depressione.
Senza considerare che il futuro che si prospetta loro non è dei più rosei. Stando infatti a quanto stabilito dal think tank The Resolution Foundation, i maturandi di quest’anno, chiamati “classe corona del 2020”, sono i più a rischio per quanto riguarda la disoccupazione e i danni permanenti alla loro carriera lavorativa.
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E voi unimamme cosa ne pensate di questi studi? Siete anche voi alle prese con un adolescente in casa? Ricordate allora quanto detto dalla dottoressa Maria Loades, e provate a dargli tutta la vostra comprensione. E se siete in difficoltà leggetevi questo articolo su come evitare lo scontro.
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