Al dramma di Antonietta Corinto, che si è gettata dal sesto piano dell’ospedale di Ruggi subito dopo aver allattato il suo bambino, si aggiunge un nuovo capitolo.
Una notizia che ha sconvolto l’Italia quella del suicidio di una giovane neomamma che lo scorso 22 giugno aveva dato alla luce un bambino all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e che ieri mattina alle 10.30, dopo averlo allattato un’ultima volta, lo ha lasciato nel reparto di terapia intensiva neonatale e si è gettata dal sesto piano.
Antonietta Corinto, 28 anni, aveva partorito con parto cesareo, ed era stata tenuta in osservazione per qualche giorno. Proprio ieri, nel primo pomeriggio, sarebbe stata dimessa per tornare a casa a Sarpi e dare il via alla sua nuova vita da mamma con il piccolo Vincenzo e con l’amato marito Gerardo.
Un anno fa Antonietta aveva perso un bambino al quinto mese di gravidanza a causa del cordone ombelicale che gli si era attorcigliato intorno a collo. Un dramma che nonostante il buon esito della nuova gravidanza Antonietta non aveva evidentemente superato.
Per precauzione, al momento del parto i medici hanno optato per un cesareo (dopo l’aborto Antonietta aveva cominciato a soffrire di tocofobia) e hanno fatto seguire Antonietta da una psicologa, tenendola qualche giorno in osservazione in ospedale prima delle dimissioni. Ma nonostante tutto Antonietta non ce l’ha fatta.
Insomma, la storia di Antonietta non è la solita storia di una neomamma lasciata sola ad affrontare una brutta depressione post partum. Perché Antonietta era stata seguita, ascoltata, accompagnata nel suo percorso. Qualcosa però è andato storto lo stesso. E questo, care Unimamme, fa ancora più paura.