Ci sono alcuni comportamenti a rischio per chi pratica attività sessuale in gravidanza, che secondo gli esperti andrebbero evitati. Ecco di che cosa si tratta.
Attività sessuale in gravidanza: no al sesso orale
Parlare di attività sessuale in gravidanza è un argomento delicato, spesso tabù. Non sempre se ne parla in modo chiaro eppure per proteggere la salute di mamma e nascituro sarebbe bene farlo.
E’ importante, infatti, sapere cosa è consentito e cosa no, per evitare di avere problemi. E le donne incinte dovrebbero poter affrontare con tranquillità questi argomenti con il loro medico.
Secondo alcuni esperti, ad esempio, quando si pratica attività sessuale in gravidanza è assolutamente da evitare il sesso orale. Molte coppie ricorrono a questa pratica in gravidanza perché il sesso più tradizionale può essere difficile da praticare, per via delle dimensioni della pancia della donna.
Quella che sembra una pratica sessuale comoda, invece, può essere molto pericolosa, soprattutto negli ultimi tre mesi di gravidanza. Il rischio infatti è quello di contrarre infezioni che possono avere conseguenze molto serie sul bambino. L’infezione più grave è l’herpes. Se la mamma è contagiata la può trasmettere al bambino.
Lo spiega Terri Warren, un’infermiera specializzata nell’infezione da herpes, autrice della pubblicazione: “The Good News About The Bad News: Herpes: Everything You Need to Know”.
Il terzo trimestre è il più pericoloso, perché in questo periodo il sistema immunitario della donna incinta è più vulnerabile. La donna, in sostanza, è immunodepressa, una condizione naturale in questa fase della gravidanza. Pertanto ha meno difese contro le infezioni e se prende l’herpes nel terzo trimestre rischia di non fare in tempo a guarire prima del parto e di trasmettere l’infezione al bambino al momento della nascita. Secondo questa esperta c’è infatti il 50% di probabilità che la trasmissione avvenga.
Inoltre, l’infezione può portare a delle complicazioni durante il parto e aumentare le probabilità di taglio cesareo.
Nei casi più gravi, l’herpes che ha infettato la mamma può causare danni neurologici nel bambino e perfino alla morte alla nascita.
Il sesso orale in gravidanza è dunque un argomento molto serio, per cui meglio togliere di mezzo il tabù e parlarne con franchezza per evitare problemi che possono essere molto gravi. Dal canto loro, medici e personale sanitario dovrebbero informare le donne incinte e metterle in guardia a quello a cui vanno incontro.
Gli specialisti avvertono che l’herpes genitale si trasmette soprattutto con il sesso orale e che il rischio sussiste anche tra coppie che praticano la monogamia.
Gli effetti gravi descritti sopra sono comunque i peggiori possibili a seguito del sesso in gravidanza, ma non si verificano sempre e comunque. Si possono evitare se la coppia è informata e si sottopone a controlli e analisi che escludano un’infezione in atto.
Solo quando il problema è escluso o eliminato, il sesso orale può essere praticato senza rischi in gravidanza, ma non nel terzo trimestre, ribadisce Terri Warren, nemmeno con un partner monogamo e affidabile. Questo perché l’infezione da HSV1 non viene rilevata da normali analisi nel 30% dei casi. Pertanto anche in presenza di test e controlli, è sempre meglio evitare il rischio secondo Terri.
La questione più complessa, tuttavia, è che spesso su questi temi così sensibili le coppie non sono informate affatto o non lo sono in modo adeguato.
L’informazione e l’educazione sull’infezione da herpes durante la gravidanza incontra però delle resistenze, dovute allo stigma sociale normalmente associato all’herpes genitale. La questione, però, non è morale, spiega Terri Warren su Vice. “Non spetta a noi giudicare il comportamento delle persone”. Quello che conta è fare prevenzione.
Voi unimamme che ne pensate? Avete parlato di questi argomenti con il vostro ginecologo?
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