La figura di Babbo Natale ha accompagnato l’infanzia di tutti quanti noi. Era meraviglioso svegliarsi la mattina di Natale e precipitarsi all’albero addobbato, scoprendo che magicamente erano arrivati dei doni che non c’erano la sera prima.
Babbo Natale: per chi è importante?
Ancora più bello scartarli e giocarci immediatamente insieme a mamma e papà che soddisfatti e felici, osservavano noi e la nostra gioia. Babbo Natale era una figura misteriosa che riusciva a consegnare tutti quei pacchi in un unica notte. Naturalmente non era tutto gratuito. Dovevi essere stato bravo durante l’anno, altrimenti sotto l’albero non avresti trovato niente. Una minaccia falsa, ma che comunque ci spingeva a dare il meglio di noi, specialmente l’ultimo mese, cercando di recuperare tutte le volte che eravamo stati disubbidienti durante il resto dell’anno. Poco importava se i regali non erano proprio quelli che avevamo chiesto o se mancava qualcosa dall’elenco che avevamo fatto. Era bello sapere che da qualche parte c’era un omone con la barba bianca e il vestito rosso che aveva pensato a noi.
Certamente era un Natale consumista, incentrato su doni e giocattoli, ma aveva con sé anche dei valori. Per alcuni di noi, il regalo di Natale era quello che desideravamo per tutto l’anno, quel gioco troppo costoso che i nostri genitori non potevano permettersi. Mia madre già all’inizio dell’anno mi diceva di metterlo nella lista di Natale, quando chiedevo qualcosa che non potevo avere. E quando quel gioco arrivava, non era solo uno dei tanti. Era speciale. Aveva un valore.
Nell’ultimi anni, invece, si nota una tendenza sempre maggiore a sottovalutare questo momento. Tanti regali ma poca sostanza. Doni che si perdono nel mucchio, scartati la mattina e dimenticati nel pomeriggio. Oltre all’età sempre più precoce in cui i bambini smettono di credere a Babbo Natale.
Vieni quindi spontaneo chiedersi: Babbo Natale esiste ancora? Ha senso che i bambini continuino a crederci?
A mio parere la risposta è si a entrambe le domande. Deve esistere per i motivi in cui ci credevamo noi. Perché era il simbolo di quella bontà che deve invadere i cuori non solo dei bambini, ma soprattutto degli adulti.
Qualche tempo fa su internet aveva fatto scalpore il video in cui dei bambini e degli adulti compivano gli stessi identici gesti. I bambini sono il nostro specchio, ci osservano e formano il loro carattere sui gesti e le azioni che noi unigenitori compiamo ogni giorno. È per questo che, specialmente nel periodo natalizio dobbiamo dare il meglio di noi. Per renderlo un periodo speciale, in cui non esistono differenze tra gli uomini, ma solo gesti d’amore. Babbo Natale viene per tutti, senza esclusioni.
E se i bambini hanno smesso di credere nella sua bellissima figura, è perché noi in primis non crediamo più in ciò che rappresenta. Perché forse ricordiamo più la delusione della verità piuttosto che la felicità degli istanti passati sotto l’albero. Perché il Natale è diventato un periodo come tanti, in cui affanno e stress vincono sulla bellezza di prendersi del tempo per scrivere la letterina con i propri figli, dimenticando che quegli attimi spesi a compilare un elenco di giocattoli non significa assumere un obbligo nei loro confronti ma regalargli una piccola parte di noi, del nostro passato, in cui Babbo Natale ci voleva bene. E veniva la notte di Natale per tutti i bambini. Perché Babbo Natale esisteva. E deve esistere ancora.
E voi unigenitori, siete d’accordo?
Noi vi lasciamo con il video di una bimba che incontra un amico magico a Natale.