La piccola Macie Hope è una bambina che può dire ad alta voce di essere nata 2 volte a seguito dell’incredibile avventura della gravidanza che l’ha riguardata.
La sua stupefacente storia è cominciata davvero quando sua madre Keri McCartney, il papà Chad e gli altri 4 fratelli si sono recati a fare l’ecografia di routine a 23 settimane per scoprire il sesso del bimbo che la donna portava in grembo.
Fino a quel momento non c’era stato nulla di preoccupante o allarmante, ma all’improvviso, il tecnico di laboratorio che stava controllando l’addome di Keri, ha mostrato un’espressione molto preoccupata sul volto e ha fatto uscire i bambini dalla stanza.
“Dopo aver fatto uscire i bambini ci ha informati che c’era una grande massa nel corpo di nostra figlia” ricorda Chad.
Gli ultrasuoni infatti mostravano quella che sembrava un enorme pallone che cresceva sul coccige del feto, solo che era pieno di vasi sanguigni ed era grande quanto il corpicino della bimba, non era canceroso ma comunque mortale.
L’ostetrica della coppia non aveva mai visto niente di simile. Si trattata di una condizione estremamente rara: 1 su 40 mila nascite. Nella maggior parte dei casi questi tumori rimangono piuttosto piccoli e non pregiudicano la salute del feto, mentre quello che affliggeva Macie Hope era enorme e rubava alla piccola tutto il sangue e il nutrimento di cui la piccola avrebbe avuto bisogno per crescere, condannandola a morte.
Si trattava quindi un teratoma sacrocoggineo o teratoma del retto che necessitava di trattamento immediato, ma anche così le speranze di vita della bimba di Chad e Keri erano ridotte al lumicino.
Le opzioni davanti ai genitori della piccola erano ugualmente rischiose: si poteva far nascere la bimba a sole 25 settimane, con la probabilità che la prematura non ce la facesse, oppure si poteva tentare un’operazione mai provata prima al Children’s Hospital, ovvero estrarre il feto, eliminare il tumore e reinserirlo nel grembo materno.
Data la delicatezza delle operazioni i medici avevano dato alla figlia di Chad e Keri sono il 10% di possibilità di sopravvivenza.
Un colpo durissimo per la famiglia, che si è presa un po’ di tempo per riflettere.
“Abbiamo deciso entrambi di dare un nome alla bambina, dal momento che c’era solo il 10% di possibilità che sopravvivesse volevamo darle un nome appropriato così abbiamo deciso per Macie Hope, perché era tutto quello che sentivamo di avere” rammenta il papà della bimba.
Dopo solo 2 settimane dalla scoperta del tumore i coniugi McCartney hanno deciso di far operare la bimba, con una procedura che era stata eseguita meno di 20 volte in tutto il mondo, e mai eseguita prima al Texas Children Hospital.
La mamma della piccola doveva subire un’anestesia 7 volte più profonda del normale, affinché l’utero fosse ben rilassato.
I medici hanno operato la mamma di Macie Hope estraendo l’80% del corpo della bimba dal grembo materno mentre la testa e la parte superiore del corpo rimanevano all’interno e continuavano a ricevere il flusso di sangue dalla placenta.
La procedura è durata circa 20 minuti e successivamente i dottori hanno richiuso accuratamente la pancia della mamma per prevenire la fuoriuscita di flusso amniotico.
Keri, naturalmente non ricorda niente dell’operazione. “Ho visto solo il suo piedino e la gamba, aver visto la taglia del tumore comparata alla sua gambina mi ha spezzato il cuore” ha dichiarato la donna.
La sua prima domanda, al risveglio, è stata per la figlia, per chiedere se era sopravvissuta e se erano riusciti a rimuovere il tumore.
La piccola poi è riuscita a rimanere al sicuro nel grembo della mamma per altre 10 settimane, abbastanza per riprendersi dall’operazione.
Ora Macie Hope è cresciuta, ha una lunga cicatrice sulla schiena che però i chirurghi plastici sono riusciti ad aggiustare ed è una piccina come tutte le altre, desiderosa di giocare e divertirsi.
Una giornalista di The Atlantic l’ha incontrata qualche anno fa in occasione di quello che doveva essere l’ultimo appuntamento in ospedale. Macie Hope stava benissimo.
Unimamme, questa è una di quelle storie che ci riscaldano il cuore e trasmettono davvero tanta speranza a chi, magari, sta affrontando un momento difficile. Testimonia anche gli enormi progressi della scienza che hanno fatto sì che una bimba non ancora nata potesse venire curata da una terribile malattia, un po’ come accaduto a Samuel Arma e alla spettacolare foto che lo riguarda.
Voi cosa ne pensate del “miracolo” accaduto a Macie Hope?
Dite la vostra se vi va.
(Fonte: Today.com/ The Atlantic.com)