Se ogni bambino deve avere il diritto a “crescere in modo sano e normale sul piano fisico” e ad “avere tutte le possibilità di dedicarsi a giuochi e attività ricreative“, va da sé che ogni bambino ha diritto ad una bicicletta.
Questo è il ragionamento che ha portato l’Unicef ad aggiungere l’andare in bicicletta tra i diritti dell’infanzia.
La bicicletta è un mezzo che si lega a concetti come libertà certo, ma anche all’idea di democrazia. E se è bene ricordare che ci sono molti Paesi in cui la maggior parte dei bambini non può accedere a questo diritto, è giusto anche ricordarci che da noi la scelta di utilizzare la bici, o meno, è legata più spesso ad altri fattori.
E’ vero che siamo il Paese che ha prodotto un film tanto bello quanto struggente come “Ladri di biciclette” ma parliamo, per fortuna, di tanto tempo fa.
Oggi la possibilità di andare in bicicletta con i nostri bambini è più legata a fattori ambientali: ci sono città in cui è più agevole andare in bicicletta e altre in cui è più complicato.
Come dimostra uno studio di Legambiente e della FIAB (Federazione italiana amici della bicicletta) andare in bicicletta per gli abitanti di Parma o Bolzano è più semplice che per quelli di Roma.
Educazione e bicicletta
Fattori geografici quindi ma non solo. Secondo dati diffusi da siti specializzati: “In tutto il mondo, il numero di bambini che va a scuola a piedi o in bicicletta è calato negli ultimi 30 anni dall’82% al 14%. Negli Stati Uniti ad esempio solo l’1% (2009) dei bambini va a scuola in bici, contro il 49% (2009) dei bambini olandesi.” Quindi si tratta anche di un fattore di educazione culturale. Se è vero che spesso le nostre città sono ostiche da affrontare in bicicletta, è altrettanto vero che siamo portati a scegliere l’auto per comodità e/o poca informazione sulle norme di sicurezza in bicicletta.
Secondo un articolo di Motori24 che indaga i comportamenti dei genitori italiani alla guida
succede spesso che: “Per la maggior parte dei genitori italiani, la vera sicurezza per gli spostamenti dei pargoli sta nell‘evitare come la peste l’uso della bici, perché si sa che sulle nostre strade auto e scooter sono padroni e guai a chi vi capita in mezzo a piedi o sui pedali.” Quindi se abitate a Roma, ad esempio, è giusto che combattiate per una città con più piste ciclabili e più vivibile per voi e per i vostri bambini.
Però è anche giusto chiedersi ogni volta che si pensa all’auto come unica ipotesi possibile di spostamento: davvero non ho alternativa?