Stiamo attraversando un difficile momento con Vittoria, la nostra seconda bambina. In pratica schifa le pappe. Ha 7 mesi e non mangia nulla che abbia una vaga sembianza liquida o semi solida. Abbiamo provato di tutto: con verdure/senza verdure, con dei pezzettini a parte per fargli manipolare il cibo con le mani, con dei gusti nuovi. Niente, le piace solo il latte e un pezzo di pane che si ciuccia in libertà. Ecco allora perché trovo molto utile questo decalogo realizzato dagli esperti nutrizionisti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove è previsto un servizio che permette ai genitori di inviare agli esperti di nutrizione tramite mail il diario alimentare del proprio figlio, oltre a un gruppo chiuso su Facebook nel quale i genitori potranno condividere le proprie esperienze.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione lo scorso 16 ottobre è infatti stato attivato il progetto “Mio figlio non mangia”, attraverso cui l’Unità Operativa di Educazione Alimentare del Bambino Gesù offre alle famiglie un supporto per scelte più consapevoli sulla buona tavola.
Ma ecco i consigli degli esperti per affrontare la “selettività” dei bambini nei confronti del cibo.
“Mio figlio non mangia”: 10 consigli degli esperti
1.Tutta la famiglia deve mangiare allo stesso modo
I bambini mangiano per imitazione, quindi non bisogna preparare diversi pasti a seconda dei membri famigliari. Se il bimbo vedrà che non ci saranno altre proposte in tavola, prima o poi mangerà.
2. Gli alimenti devono essere riproposti più volte
Evitate di proporre sempre lo stesso cibo alla stessa maniera, altrimenti verrà a noia. Sulla tavola devono esserci tutti gli alimenti, anche quelli che non sono graditi al bambino. Riproponete l’alimento o gli alimenti “incriminati” più volte a distanza di tempo, magari in forme diverse.
3. Gli adulti non devono costringere ad assaggiare un alimento per forza
Il bambino avrà ancora più avversione se costretto. Non costringetelo poi a mangiare per avere un premio, come il gelato o la torta, perché in questo modo non mangerà per fame, ma per avere una ricompensa.
4. L’orario dei pasti deve essere rispettato
Il momento del pranzo o della cena deve essere un momento ben preciso della giornata ed è opportuno che tutti mangino assieme e alla stessa tavola.
5. No giochi, no tv
Niente distrazioni quando si mangia, in modo che il bambino possa concentrarsi sul cibo e sulla sperimentazione.
6. Avviare il bambino ad un processo di sperimentazione
Per assaggiare un cibo è necessario stimolare la curiosità, quindi attraverso i sensi (un cibo che è bello da vedere fa venire l’acquolina, no?).
7. Portarlo a fare la spesa
Se portate con voi vostro figlio vedrà che cosa si sta acquistando e potrà dire la sua, in modo da renderlo partecipe e padrone delle proprie scelte.
8. Coinvolgerlo mentre si cucina
Fargli vedere che cosa si cucina e in che modo si “trasformano” i cibi serve a stimolare la sua curiosità. Assieme a mamma e papà può assaggiare, tagliare, sbucciare: in questo modo sarà incoraggiato a provare quello che cucina.
9. Assaggiare insieme
Cucinare insieme può aiutare il bimbo a fuggire il rifiuto per il cibo. Se ciò non dovesse accadere, non costringerlo a mangiare, ma riproporre il cibo più volte, in modalità diversa.
10. Parola d’ordine: divertimento!
Cucinare deve essere un momento divertente e di festa, magari regalando al bimbo un cappellino da chef e facendolo giocare.
E voi unimamme come vi comportate? Noi vi consigliamo di provare questo decalogo, e perchè no di inviare una mail agli esperti.