Bambino bullizzato sul pulmino della scuola: “I negri non si siedono qui”

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Un bambino di 11 anni è stato aggredito fisicamente e verbalmente da due adolescenti sul pulmino della scuola. Lo sfogo della mamma del bambino su Facebook.

Un episodio molto spiacevole è avvenuto in una cittadina del Trevigiano che per tutelare i piccoli protagonisti della vicenda è preferibile non divulgarne il nome. Un bambino di colore di 11 anni è stato avvicinato da due ragazzine che gli hanno impedito di sedersi all’interno dello scuola bus.

L’episodio è stato portato alla luce dallo sfogo della mamma del bambino che ha pubblicato un post sulla pagina Facebook di “Cara Italia”: “Mio figlio è stato bullizzato sul pulmino della scuola”.

L’accaduto è stato denunciato al Preside della Scuola ed anche il Sindaco del piccolo paese è intervenuto sulla vicenda.

Bambino 11enne bullizzato sullo scuola bus: “I negri si siedono davanti, i bianchi dietro”

Come riportato da il Corriere, in un piccolo paese in provincia di Treviso, due ragazzine hanno impedito ad un bambino di 11 anni di sedere sullo scuolabus. La mamma del bambino ha deciso di raccontare l’accaduto per sensibilizzare le persone. La donna è Italiana, mentre il padre del bambino è Senegalese.

Sulla pagina Facebook di “Cara Italia”, la donna ha raccontato questa storia di razzismo: “Ieri mio figlio è stato bullizzato nel pulmino della scuola. Oltre a essere stato malmenato da due ragazzine più grandi di lui, una di esse gli ha detto i negri si siedono davanti, i bianchi dietro. Mio figlio ha detto che non si è difeso sennò rischiava di far loro del male, e perché aveva paura di passare dalla parte del torto”.

Le due ragazze accusate sarebbero delle adolescenti di terza media. Quando il bambino è salito sul bus era presente solo una delle due ragazzine che gli ha intimato di non sedersi. Poi la frase terribile, con l’ordine di occupare i posti anteriori per via del colore della sua pelle. Quando poi è salita anche l’altra è stato schiaffeggiato e spinto verso lo sportello, fino doversi inginocchiarsi a terra.

Il bambino è arrivato a scuola molto turbato e subito a raccontato tutto agli insegnanti: “Arrivato a scuola molto turbato ha ricevuto il sostegno e l’attenzione da professori e compagni che insieme sono andati a denunciare il fatto alla direzione della scuola“.

L’intervento del Sindaco: “Una cosa così grave non era mai accaduta”

La mamma racconta di essere stata contattata del Comune: “Nel pomeriggio sono stata contattata dall’assessore all’istruzione del comune perché una cosa così grave nel nostro comune non era mai successa – si intende proprio il tipo di linguaggio razzista utilizzato”.

Il Sindaco è intervenuto sulla sgradevole vicenda per far si che episodi del genere non avvengano più: “La sera stessa ne abbiamo discusso scegliendo di intervenire subito, perché non si ripetano mai più episodi del genere. Non si tratta di impartire alle studentesse una punizione fine a se stessa, ma di fare in modo che comprendano quanto profondamente sbagliato sia il loro comportamento e i motivi che l’hanno ispirato”.

Per dare un segnale forte e concreto sul pulmino è salito anche il comandante dei vigili urbani che ha percorso l’intero tragitto e che ha raccontato: “Ho avuto l’impressione che tutti i ragazzini sapessero perfettamente perché mi trovavo lì”.

Il Sindaco ha anche incontrato le ragazzine accusate con il loro genitori. Le ragazzine hanno negato la vicenda: “Hanno negato di aver pronunciato quella frase con intenti razzisti giustificandosi con il fatto che in questi giorni stanno studiando la storia di Rosa Parks, che negli anni Cinquanta si rifiutò di cedere il posto a una passeggera bianca, su un autobus degli Stati Uniti. Impossibile sapere se davvero si sia trattato di un grande fraintendimento, ma di certo si sono impegnate a chiedere scusa allo studente per come l’hanno fatto sentire”.

La madre del bambino bullizzato ha ricevuto tanti messaggi e chiamate di solidarietà: “Io ho ricevuto telefonate e contatti da tantissimi genitori, soprattutto italiani, pronti ad appoggiarmi per non lasciare in sordina questa storia perché convinti di non voler vivere in un paese dove si possano verificare episodi del genere”.

Conclude il suo sfogo sperando che episodi del genere non capitino mai più: “Morale: abbiate fiducia nel bene, nella comunità, nelle istituzioni locali fatte di persone per bene. Votate solo persone per bene, non siate omertosi, non siate neutrali ma schieratevi con il bene e l’uguaglianza finché il male sarà così solo da voler diventare amico del bene.
Spero che quelle ragazzine capiscano che per non perdere l’opportunità di vedere la bellezza nel mondo e di arricchire la loro anima, devono iniziare ad aprire gli occhi, a riflettere, ad amare se stesse per poter dare e ricevere amore”.

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Voi unimamme sapevate di questa vicenda? Cosa ne pensate?

 

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