Un bambino di 6 anni colpito da ictus è stato salvato.
Bambino con ictus: come hanno reagito i medici
L’ospedale Regina Margherita di Torino ha ospitato un’operazione incredibile, salvando la vita a un bambino di 6 anni.
Per la prima volta a un bambino di questa età, colpito da ictus, è stato praticato un intervento miniinvasivo entrando dall’inguine attraverso i vasi sanguigni applicando uno stent cardiaco inserito in un’artria cerebrale.
Il piccolo era stato ricoverato presso l’ospedale di Novara a causa di una emiparesi sinistra. Successivamente era stata accertata un’ischemia dell’emisfero cerebrale destro forse a causa di una precedente infezione.
Nei bambini, dopo queste malattie, può accadere, anche se raramente, una reazione antiinfiammatoria che colpisce l’organismo, nel caso di questo bimbo i vasi cerebrali.
La sua situazione però si stava aggravando così i medici hanno deciso di intervenire su due vasi, un’operazione che non era mai stata tentata prima.
Così è stata composta una squadra formata da Mauro Bergui (direttore della Neuroradiologia universitaria dell’ospedale Molinette) e dalla dottoressa Gabriella Agnoletti (direttore della Cardiologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita) che, con un intervento miniinvasivo dalla zona inguinale ha raggiunto i vasi cerebrali del bambino inserendo uno stent, una protesi metallica per consentire la normale irrorazione del cervello.
L’ictus è molto raro nei bambini, ma le conseguenze possono essere molto gravi. Le cause sono ignote anche se, nella maggior parte dei pazienti, risultano essere ignote.
“Abbiamo tentato una strada nuova” dichiarano i medici che hanno guarito il bambino su Repubblica.
Si tratta quindi di un traguardo molto importante che richiede competenze multidisciplinari, un team specializzato e anche attrezzature idonee.
Il bambino sta migliorando, con grande sollievo di tutta la sua famiglia.
Unimamme, cosa ne pensate di questo caso?
NOi vi lasciamo con l‘intervento innovativo per salvare 2 fratelli che ha spostato il loro stomaco al posto dell’esofago.