Il razzismo è una piaga che va combattuta giornalmente.
La mentalità razzista purtroppo è estremamente radicata nella nostra cultura e lo sforzo delle istituzioni, delle famiglie e dei singoli deve essere indirizzato verso una maggiore integrazione e apertura alle diversità.
Negli anni ’50, più precisamente nel 1954 il dottor Kenneth Clark, assieme alla moglie Mamie, condusse un esperimento passato alla storia come “il test della bambola” in cui metteva dei bambini neri di fronte a due bambolotti, uno dalla pelle bianca e un secondo dalla pelle nera. Dopo averli fatti vedere ai bimbi, chiedeva loro quale ritenessero che fosse la più bella e quale fosse quella con cui avrebbero voluto giocare: la risposta era nella stramaggioranza dei casi “quella bianca”.
Negli anni in cui è stato condotto questo studio, si sono aperti molti dibattiti e si è lasciato molto spazio a riflessioni intorno al perché avvenisse tutto ciò. Quello che emerse è che il messaggio che viene veicolato all’interno della società è che essere bianchi coincida con l’essere migliori, per dirlo con le parole dei bambini, con l’essere “più belli“…
L’esperimento che fu condotto negli anni 50 dal dottor Clark è stato poi ripetuto da una giovane regista Kiri Davis qualche anno fa.
Si è trattato anche stavolta di mettere davanti a 21 bambini del quartiere nero di Harlem due bambole identiche, ma con un diverso colore della pelle. Alle domande della regista su quale fosse per loro la bambola più bella la risposta è stata 15 volte su 21: quella bianca, stessa cosa dicasi per quando è stato chiesto loro con quale avrebbero voluto giocare.
Il video della giovane regista è molto toccante e da ancora da pensare, fa ancora domandare, cioè, cosa possiamo fare per cambiare le cose una volta per tutte.
Non esistono bambole cattive perché nere e per lo stesso motivo non esistono persone cattive perché nere. E’ tanto difficile comprenderlo?
E voi unimamme che ne pensate?