Una bambina di 10 anni è stata quasi uccisa da un gruppetto di bulli, ma la scuola minimizza.
Il “solito” caso di bullismo tra ragazzini? Per una scuola cattolica privata di Perth (Australia) in cui è avvenuto sì, si tratta solo di questo. Ma per la piccola Amber Yoon, la vittima di un gruppetto di bulli che l’aveva presa di mira, è stata questione di vita o di morte.
Tutto è cominciato venerdì scorso, durante l’intervallo. Amber, 10 anni, minutina per via del suo stato di salute, è stata legata a un albero del cortile da un gruppetto di ragazzini che, dopo averle messo una corda intorno al collo, l’hanno appesa ad un ramo. Soccorsa dal personale dell’istituto e portata in ospedale, Amber si è salvata. Ma l’episodio avrebbe potuto esserle fatale non solo a causa del rischio di soffocamento ma anche per via di un difetto cardiaco e di un problema all’apparato digerente.
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A raccontare tutto alla stampa è stata la madre della piccola, Belinda, sconvolta anche dal fatto di aver saputo tutto direttamente dalla figlia al ritorno da scuola dato che il personale dell’istituto non aveva ritenuto opportuno avvisarla: “Amber a causa del bullismo ora ha gravi problemi con l’ansia”.
“Mamma tutto quello che potevo pensare era se muoio ora come potrò diventare loro amica?” ha detto la bimba alla mamma, che ha davvero avuto paura di morire e che da tempo confidava al suo diario di voler essere accettata dai nuovi compagni di scuola. Ora la mamma ha deciso di non mandarla più a scuola e di togliere dalla stessa anche il fratello.
Allertata dalla famiglia della piccola, ora la polizia locale sta conducendo un’indagine sull’episodio con l’aiuto della scuola, che si è resa disponibile a collaborare con gli inquirenti.
La mamma lancia anche un appello ai genitori di bambini che possono essere vittime dei bulli: “Parlate, andate a scuola e se serve anche dai genitori“.
E i vostri figli, Unimamme, sono mai stati vittime di episodi di bullismo? Cosa vi hanno raccontato e come avete reagito?