Micah Quinones non ha ancora compiuto un anno, ma è già una piccola star dei social network, con i suoi 27000 followers su Instagram.
Questo piccolo fenomeno, nato con la Sindrome di Down, è il figlio della modella Amanda Booth e di Mike Quinones, esperto di sport d’azione e proprietario del marchio d’abbigliamento Our Caste.
I suoi genitori hanno deciso di non effettuare il test per la Sindrome di Down perché tanto, per loro, non sarebbe cambiato niente.
La sua mamma ha però deciso di dare visibilità al figlio sui social network raccontandone la storia sull’account Instragram: Life with Micah.
Si parla quindi dei suoi risvegli mattutini, delle passeggiate, dei pianti, dei capricci, in un modo che ha catturato l’attenzione di tanti fan che adesso seguono Micah.
I genitori del bimbo hanno avuto la diagnosi a 3 mesi di età del piccolo e, inizialmente, sono rimasti scossi.
” Ma poi, a mano a mano che i giorni scorrevano, ci pensavamo sempre di meno. Il nostro piccolo uomo è così incredibile che io dimentico completamente la sua sindrome di Down. Non ci penso, non me ne preoccupo, non sono concentrata a tracciare ogni piccolo progresso” racconta la mamma del bimbo.
Commentando la sua vicenda Amanda ha dichiarato: “Viviamo semplicemente la nostra vita e lui è nostro figlio”.
Amanda, pur essendo una modella, è una mamma come tutte le altre, il cui sogno è di trascorrere il maggior tempo possibile con il figlio nonostante i molteplici impegni lavorativi.
“Quando mi guarda, sembra guardi la mia anima” racconta la donna.
I followers di Micah dimostrano di apprezzare molto lo stile con cui viene gestito l’account del piccolo. Un utente infatti ha scritto: “siete un modello per come state crescendo il vostro bambino, siete una fonte di ispirazione”.
Ora Micah ha firmato un contratto con la stessa agenzia della mamma, sarà destinato anche lui a diventare un modello?
Unimamme, qualche tempo fa vi avevamo parlato di Florence, un’altra bimba con la Sindrome di Down il cui scatto è diventato virale e che testimonia come l’atteggiamento nei confronti di queste persone un po’ speciali sia finalmente cambiato.
Voi cosa ne pensate dell’idea di Amanda?
(Fonte: Huffington Post.it)