Edoardo Bernkopf scrive una lettera alla figlia Sofia, morta in una piscina a Marina di PietraSanta
Sofia Bernkopf è la ragazzina di 12 anni deceduta il 13 luglio scorso nella piscina del bagno Texas a Marina di Pietrasanta, nella riviera della Versilia.
Bambina annegata in piscina: le parole del padre
A distanza di alcuni giorni dalla tragedia il padre della ragazza ha scritto una lettera indirizzata alla figlia.
“Mia moglie Vanna ed io vorremmo approfittare dell’ospitalità del suo Giornale per ringraziare quanti nella tragedia che ha colpito Sofia ci sono stati vicini, in particolare il dottor Ceragioli, casualmente sul posto , che ha tentato con grande competenza le prime urgenti manovre rianimatorie, e tutti i medici e i paramedici dell’Ospedale Versilia e sopratutto dell’Ospedale Opa di Massa, dove Sofia ha ricevuto un trattamento eccezionale per professionalità ed empatia. A tutti i suoi sconosciuti lettori, che forse con una lacrima e una preghiera hanno partecipato al nostro dolore, va il nostro sincero ringraziamento.
Cosa posso raccontare di Sofia: tutti quelli che l’hanno conosciuta vi diranno che era buona , gentile, brava. Per il papà era anche la più bella, … ma era veramente bella. Ci si chiede una spiegazione per questi scherzi atroci del destino: l’unica risposta è che il Signore aveva bisogno di angeli, e se è così, di certo ha scelto bene. Forse, se fosse stata cattiva, antipatica, maleducata, non l’avrebbe voluta, non adesso almeno, le avrebbe dato il suo tempo, e l’avremmo ancora con noi.
Con i miei quattro figli ho navigato per migliaia di miglia, con qualunque tempo e qualunque condizione di mare e di vento, e a volte pensavo, con un brivido, che per mare ci potesse essere un incidente , di quelli che a volte accadono ai marinai, ma ho sempre avuto in cuor mio, non so perché, la certezza che il mare, anche se immenso, profondo, buono, ma anche cattivo, ci fosse amico, e non potesse fare del male ai miei bambini: infatti ci ha dato solo grandi gioie ed emozioni bellissime: è beffardo che a far del male a lei, che nuotava come un nuotava come un pesce, sia riuscito un idromassaggio profondo 80 cm”
In 12 anni avrò forse sgridato Sofia 3 volte, e adesso mi dispiace tanto di averlo fatto: vorrei averle dato tre baci e tre carezze in più. Accarezzate, accarezziamo i nostri bambini, perché quando non lo si può più fare è un dolore immenso. Mia moglie Vanna ed io, con Tommaso, e con Giulia e Vittoria, le sorelle grandi di Sofia, ringraziamo tutti per la partecipazione che abbiamo sentito forte e sincera, e per le preghiere, che sappiamo essere state tante, talmente tante che di certo saranno in gran parte rimbalzate qui sulla terra, e verranno buone per noi , che ne abbiamo bisogno: Sofia è di certo salita rapida come una freccia argento. Sofia era brava, un po’ di suo, ma molto perché è stata accompagnata nel suo cammino di crescita da insegnanti e scuole di grande qualità.
Mi consola poter dire che ha avuto una vita breve, ma felice, e che quest’anno è stato il più bello della sua vita: a danza aveva “messo le punte” un traguardo sognato da sempre, tanto che girava anche per casa senza più pantofole, ma sempre svolazzando sulle sue scarpette. La sua dolcezza aveva vinto anche la nostra iniziale contrarietà al desiderio di una cagnolina , che è stato invece regalo di compleanno accolto con incontenibile gioia. Anche Molly, al funerale, ha salutato un’ultima volta la sua padroncina. Con chi le ha insegnato la magia della musica, ci piace immaginare Sofia mente canta lassù fra le stelle le canzoni che amava, e gli angeli mentre ascoltano in silenzio la sua vocina dolce, che purtroppo noi non sentiremo mai più. Buonanotte dolce principessa, cori d’angeli ti accompagnino cantando al tuo riposo”.
Unimamme, cosa ne pensate di queste commoventi parole rivolte dal padre alla figlia su La Nazione?
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