Il contagio da papilloma virus è crollato in Australia grazie alle vaccinazioni.
Mentre nel nostro Paese per le vaccinazioni obbligatorie è stata introdotta l’autocertificazione, l’Australia potrebbe diventare la prima nazione al mondo a eliminare il cancro al collo dell’utero.
Secondo l’International Papillomavirus Society, che ha analizzato i dati riguardanti l’efficacia delle vaccinazioni contro il virus responsabile, al 99,9% del cancro alla cervice uterina, ci sono ottime speranze.
Ormai sono più di 10 anni che il governo federale Australiano ha iniziato ad offrire il vaccino per le ragazze tra i 12 e i 13 anni, attraverso compagne nelle scuole, coinvolgendo anche i maschi dal 2013 nel programma di vaccinazione.
Nel 2016 risultavano vaccinate il 76,8% delle ragazze di 15 anni e poco meno del 73% dei ragazzi della stessa età.
Questo ha voluto dire che tra il 2005 e il 2015 il tasso di HPV tra le donne di 18 e 24 anni è passato dal 22,7% all’1%.
Il tumore al collo dell’utero è il 4 tumore più frequente nelle donne, responsabile di 270 mila decessi e 530 mila nuovi casi, nel mondo, ogni anno, e in Italia 2500.
Ritornando all’Australia un ulteriore calo si è registrato dal 2015 dove le donne di questa nazione tra i 18 e i 24 anni colpite da questa malattia sono passate dal 24% all’1%.
Dal 2015 a oggi si è poi registrato un ulteriore calo dovuto all’immunità di gregge.
Tra i benefici del vaccino c’è anche la protezione dalle verruche genitali, crollate drasticamente del 90%.
Nel 1991 l’Australia ha introdotto un programma nazionale di screening che ha previsto un pap test ogni 2 anni.
La percentuale di adesione allo screening è del 60%.
Secondo le stime quindi, in Australia, quest’anno dovrebbero verificarsi solo un migliaio di casi di cancro al collo dell’utero, di cui solo 1/4 mortali.
Entro 30 – 40 anni grazie al vaccino Gardasil che da quest’anno viene distribuito in una formula potenziata i casi saranno pochissimi.
Nei mondo, come precedentemente ricordato, questo cancro uccide una donna ogni 2 minuti, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove non è facile avere l’accesso ai vaccini.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati di cui si legge su Science Direct.
Noi vi lasciamo con alcune indicazioni per la prevenzione del tumore al collo dell’utero.