Forse molte di voi, nel corso della gravidanza, avranno accarezzato e cantato ninne nanne per il nascituro, ora la scienza ve ne spiega l’utilità.
Ninna nanna: perché è utile?
L’Università degli Studi di Milano, con un team guidato dalla dottoressa Giuseppina Persico, ha reclutato:
- 170 donne che cantavano ninne nanne ai loro figli
- un gruppo doveva cantare ninne nanne nei 3 mesi prima della nascita e dopo la nascita dei piccoli
- un altro non doveva cantare ninne nanne
I risultati, pubblicati su Woman and Birth, hanno dimostrato che i bambini a cui erano state cantate ninne nanne dalle mamme piangevano il 18,25% del tempo in meno rispetto al 28,2% del gruppo a cui non era stato cantato niente.
Gli scienziati hanno scoperto che i bambini delle ninne nanne avevano una minor incidenza di coliche e un 3,2% in meno di risvegli notturni rispetto agli altri.
I benefici non si estendono solo ai figli, ma anche alle mamme.
Le mamme che cantavano mostravano livelli più alti per quanto riguarda il legame post natale, misurato con la scala Legame Mamma-bimbo (MIBS) che viene utilizzata per misurare appunto il legame negli ospedali alla nascita, come si evince dal Journal of the Australian College od Midwives.
Nelle settimane successive al parto il legame mamma bimbo era più alto nelle mamme che cantavano: 1,98 contro le altre con un punteggio di 1,28 sulla scala.
Come si legge sul Telegraph, uno degli autori commenta così: “le mamme che cantano le ninne nanne possono migliorare il legame, questo ha anche effetti positivi sul comportamento del neonato e sullo stress materno”.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questo studio?
Voi cantavate le ninne nanne ai vostri figli?
Noi vi lasciamo con uno studio che dimostra che i bambini ricordano la ninna nanna.