Concepimento: informazioni e consigli per rimanere incinta
Come avviene il concepimento, dal momento dell’ovulazione all’impianto, la placentazione ed l’embriologia. Ecco come si sviluppa la vita.
Non tutti i giorni sono ugualmente giusti per ricercare una gravidanza: bisogna infatti sapere quello che si chiama periodo fertile, ovvero quella “finestra” che ha una durata massima di 6 giorni e che coincide con il periodo di maggiore probabilità in cui l’incontro tra ovulo e spermatozoo dia origine ad una nuova cellula, l’embrione.
Concepimento e periodo fertile: come calcolarlo
Quando si cerca una gravidanza, è molto importante cercare di conoscere il proprio periodo fertile, valutando quando avviene l’ovulazione e, di conseguenza, incrementando le percentuali di successo del concepimento.
Anche se non è possibile stabilire con esattezza il culmine della propria fertilità, con la conoscenza adeguata del “funzionamento” del proprio corpo e del ciclo mestruale, è concretamente possibile aumentare le probabilità di rimanere incinta. Vediamo dunque insieme come procedere, e come poter calcolare con congruità il proprio periodo fertile.
Per poterne sapere di più sulla corretta individuazione del proprio periodo fertile non possiamo che partire con la precisazione che con tale termine si intendono i giorni in cui la donna ha compiuto l’ovulazione e, dunque, può favorevolmente avvenire l’incontro tra l’ovulo e lo spermatozoo. Di norma questo periodo riguarda i cinque giorni a cavallo tra quelli immediatamente prima e quelli immediatamente dopo il giorno dell’ovulazione. E’ importante quindi avere una regolare attività sessuale avendo rapporti ogni 2 o 3 giorni per cercare di coprire tutto il presunto periodo fertile.
Il momento di massima fertilità coincide con l’ovulazione, cioè quando l’ ovulo maturo viene rilasciato dall’ovaio, si muove lungo la tuba di Falloppio e può essere fecondato. L’ovulazione avviene un giorno preciso – generalmente tra l’11 e il 16esimo giorno dopo l’avvio del ciclo mestruale – e per far sì che il concepimento avvenga è importante che si abbiano rapporti un po’ prima e un po’ dopo, in quanto gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni all’interno dell’utero.
Quando si desidera un bambino, quindi, un fattore da tenere in considerazione è la tempistica dei rapporti sessuali rispetto all’ovulazione.
Da quanto sopra ne deriva altresì che stabilire il momento dell’ovulazione è determinante per i nostri fini. Vediamo insieme come.
Per aiutarsi nell’individuare l’ovulazione e il periodo fertile, in caso di ciclo tendenzialmente regolare (pertanto, della durata di 28 giorni) ci si può aiutare con un po’ di matematica.
In particolar modo, la prima settimana subito dopo il ciclo non è fertile, mentre è dalla seconda settimana che qualcosa – in questi termini – inizi a cambiare: dal decimo giorno in poi il periodo si fa più interessante, per collimare poi nella terza settimana, che è quella nella quale si concentreranno i giorni più fertili (sono quelli tra il 14mo e il 18mo giorno dopo il ciclo, da segnare sul proprio calendario, anche se il calcolo va appunto fatto a seconda della lunghezza del proprio ciclo).
Dopo l’ovulazione, il ciclo è completato dalla fase luteale, che va dal 16mo al 28mo giorno circa. In questa fase si forma il corpo luteo dai resti del follicolo che conteneva l’ovocita; il corpo luteo produce il progesterone, che è importante perché prepara l’endometrio – cioè il rivestimento interno dell’utero – ad accogliere l’ovulo fecondato in caso di concepimento. Se ciò avviene, l’ovocita inizia a dividersi e si impianta nell’endometrio – a questo stadio si chiama blastula – 3 o 4 giorni dopo aver raggiunto l’utero, una settimana dopo il rapporto sessuale.
Se invece il concepimento non avviene, a partire dal 28° giorno (sempre per un ciclo regolare) arrivano le mestruazioni e i resti dell’endometrio vengono espulsi.
Metodi calcolo ovulazione
Abbiamo detto come funziona il ciclo mestruale e come individuare il periodo fertile basandosi sul calcolo dei giorni in cui potrebbe avvenire l’ovulazione. Come abbiamo già ricordato, questo metodo funziona se si ha un ciclo “da manuale”, ogni 28 giorni, ma siccome per molte donne non è detto che ciò che sia così, esistono dei metodi per individuare il momento in cui avviene l’ovulazione:
- Cambiamento del muco cervicale: all’avvicinarsi dell’ovulazione infatti l’aspetto del muco cambia, diventando più abbondante, assomigliando alla chiara dell’uovo e filamentoso tanto che si può estendere fino a 7-8 cm tra le dita. E’ considerato uno dei metodi più attendibili per chi è alla ricerca di una gravidanza.
- Aumento del desiderio sessuale: un paio di giorni prima dell’ovulazione può verificarsi questa condizione che permetterebbe di individuare con più facilità i giorni fertili.
- aumento della temperatura basale: per avere più chiara la propria situazione, si può inserire su un grafico la progressione della temperatura, che aumenta di qualche decimo di grado e che rimane elevata dopo l’ovulazione, a causa del progesterone. Questo aumento si misura prendendo la rilevazione nelle stesse condizioni alla stessa ora (meglio prima di alzarsi alla mattina).
- tensione al seno: alcune donne avvertono un aumento della tensione mammaria durante i giorni che precedono l’ovulazione. Questo però non è un’indicatore preciso: può darsi infatti che indichi anche l’arrivo del ciclo mestruale.
- usare gli stick o test di ovulazione. Si cominciano ad ad utilizzare circa una settimana prima della presunta ovulazione e ogni giorno. In commercio ne esistono di diversi tipi: o con il computerino o quelli senza. Nel secondo caso bisognerà leggere due linee: quella a destra è l’LH mentre quella a sinistra misura l’estradiolo, un ormone prodotto dalle ovaie. In prossimità dell’ovulazione la linea destra è molto visibile mentre quella sinistra non si vede. In questo caso possono passare dalle 16 alle 36 ore prima che ciò accada e per questo è importante avere rapporti o il giorno stesso o entro i due giorni successivi.
Quelli invece con il computerino aiutano a determinare i due giorni più fertili attraverso il picco di LH. Se appare per esempio un cerchio vuoto – dipende dai modelli in commercio – allora non c’è stato alcun picco e bisogna ripetere il test il giorno successivo alla stessa ora. Quando invece appare una faccina sorridente, il test ha rilevato nelle urine il picco LH: i due giorni più fertili sono il giorno stesso e quello dopo, per cui è fondamentale avere rapporti entro 48 ore.
Esami preconcezionali
Quando una coppia decide di avere un bambino è bene che si sottoponga ad un’indagine approfondita per capire se ci possono essere dei problemi nella fertilità o patologie che possono ostacolare o ritardare il concepimento (questo soprattutto se una donna viene da due aborti di seguito ripetuti e se in famiglia ci sono delle malattie ereditarie).
Non si tratta di esami prenatali obbligatori, ma consigliati: prima di ricercare una gravidanza, avere un quadro clinico completo ed esaustivo permetterà con maggiore tranquillità di affrontare il magico percorso della gravidanza. Si tratta infatti di esami che vengono prescritti quando magari ci si sta provando da un po’ ad avere un figlio – in media ci vogliono dai 6 mesi ad 1 anno – ma è ancora troppo presto per parlare di sterilità (per verificare la quale si accede ad uno specifico protocollo).
Gli esami preconcezionali sono gratuiti (il codice dell’esenzione è M00) sia per l’uomo sia per la donna: il Il Decreto Ministeriale del 10 Settembre 1998 prevede infatti che si possa accedere ad un “pacchetto” di test senza costi. E’ importante però che vengano prescritti con la giusta dicitura, indicando il concepimento come motivazione.
Sarà il ginecologo a prescriverli: è bene quindi prima di tutto effettuare una buona visita specialistica (anche da un’ostetrica andrà benissimo) in cui il medico chiederà una anamnesi famigliare e farà domande sullo stile di vita. E’ noto infatti che il fumo, una vita sedentaria, alimentazione scorretta e un lavoro stressante sono nemici del concepimento. Il ginecologo vi chiederà probabilmente la data dell’ultima pap-test e se non ne avete uno recente è meglio provvedere: questo esame infatti serve per verificare la presenza di eventuale cellule anomale che possano trasformarsi in tumorali e originare malattie, come il carcinoma al collo dell’utero.
Esami prenatali per la donna
L’esenzione dal ticket riguarda gli esami del sangue di routine per verificare alcuni valori, tra cui alcuni test per indagare delle possibili infezioni già contratte come la toxoplasmosi o la rosolia, che sono molto preoccupanti in gravidanza. Gratuito anche il Test di Coombs indiretto, ovvero un test che permette di verificare un’eventuale incompatibilità tra mamma e feto: la madre infatti può produrre degli anticorpi (anti -D) che possono distruggere i globuli rossi del feto portando ad una conseguente anemia e a una possibile morte fetale. In questo caso si verifica il fattore RH, positivo o negativo.
Sia per la donna sia per l’uomo sono gratis la determinazione della presenza dei virus HIV e HCV (epatite C), il gruppo sanguigno e i marcatori per la presenza della sifilide.
Esami preconcezionali esenti da ticket
Non sono esenti da ticket la glicemia (per verificare se ci possono essere dei valori che possono ricondurre al diabete o sviluppare il diabete gestazionale) il colesterolo totale e frazionato, trigliceridi e la funzionalità della tiroide (il TSH). Si tratta però di test molto importanti – sia per la donna sia per l’uomo – per avere un quadro più ampio e completo.
Per l’uomo invece è a pagamento la spermiocoltura: si tratta di un esame colturale del liquido seminale per capire se è presente un’infezione batterica, che può impedire la fecondazione.
Esami preconcezionali uomo
Come dicevamo, anche l’uomo ha diritto ad una serie di esami prenatali gratuiti, in numero minore rispetto alla donna, però. In questo caso sono in esenzione l’emocromo completo e pure – come nel caso femminile – il test di Simmel, un’alterazione di alcune tipiche forme dei globuli rossi, e la ricerca di emoglobine anomale. Come per la donna, sono gratis la determinazione della presenza dei virus HIV e HCV (epatite C), il gruppo sanguigno e la determinazione dell’Rh.
Vista che esiste una sproporzione tra i due sessi, di solito si consiglia un check-up completo, con colesterolo, glicemia (non esenti) e quegli esami che possono determinare la presenza di alcune patologie ereditarie.
Esami preconcezionali dopo aborto
Nel caso in cui la coppia stesse cercando un figlio, ma nel frattempo abbia avuto episodi di poliabortività o di morte perinatale, oppure con un’anamnesi familiare con patologie ereditarie, il ginecologo o il genetista medico prescriveranno una serie di esami preconcezionali: analisi del sangue, test cromosomici di coppia (per verificare incompatibilità o problemi cromosomici con la ricerca del cariotipo, ovvero la mappatura genetica), biopsia del tessuto dell’aborto spontaneo (nel caso in cui fosse disponibile), economia addominale/transvaginale e test più specifici come isteroscopia, isterosalpingografia e sonosalpingografia per valutare la situazione dell’apparato riproduttivo femminile.
Inoltre, prima di tentare nuovamente il concepimento, è utile sottoporsi a degli esami prenatali specifici per le trombofilie, dei difetti della coagulazione del sangue che possono ostacolare la gravidanza o farla interrompere ai primi stadi.
Test genetici preconcezionali
I test genetici – non esenti – hanno dei limiti per esempio nel caso della Sindrome di Down, che non è ereditaria, ma una patologia dovuta al mutamento del gene durante il concepimento. Se invece – come dicevamo ci sono delle ereditarietà famigliari di origine genetica – è bene svolgere dei test, come quelli per la talassemia o la fibrosi cistica, nel caso in cui però si conosca la specifica mutazione del gene (visto che ce ne sono di più tipi). Questi test sono inoltre utili quando si hanno altri figli con la malattia genetica o cromosomica oppure quando si hanno avuto altre gravidanze con feti malformati.
Quando avviene il concepimento: l’impianto
Durante il rapporto sessuale l’uomo immette in vagina attraverso l’orgasmo all’incirca 400 milioni di spermatozoi (40-600 milioni in media).
Quando uno spermatozoo penetra un ovulo si ha il concepimento, studiato a più riprese e nei minimi particolari dalla scienza, e che vede concorrere un po’ di fortuna, numeri da record e una perfetta organizzazione del nostro organismo.
Innanzitutto, cominciamo dai numeri:
- nel tempo di un battito cardiaco il corpo di un uomo produce 1000 spermatozoi
- in media, ogni eiaculazione (circa 2,75 mg di liquido) contiene 1/4 di miliardo di spermatozoi
- il liquido seminale produce 39 milioni di spermatozoi per millilitri in condizioni ottimali (un quantitativo inferiore ai 20 milioni è considerato basso).
- Tuttavia il numero di spermatozoi buoni si abbassa se le coppie fanno sesso 3 volte al giorno. In realtà sono tanti gli spermatozoi a non essere perfetti (testa o coda non perfettamente formati), ma per il concepimento ne basta solo un 4% con forme normali.
La testa dello spermatozoo contiene il dna (compreso quello sessuale, X o Y che determina se il nascituro sarà maschio o femmina), il collo ha invece i mitocondri – che producono l’energia – e la coda che gli permette di nuotare per riuscire ad arrivare dal collo dell’utero fino all’ovulo che si trova nella tuba, ricoprendo una distanza di circa 100-150 mm.
La velocità con cui si muove uno spermatozoo dipende da diversi fatti come per esempio il liquido in cui nuota, che può essere seminale, vaginale, uterino o tubarico. Il liquido seminale contiene inoltre le prostaglandine, che fanno contrarre l’utero per “prendere” lo sperma che viene poi trasferito in vagina, e degli enzimi che permettono agli spermatozoi di sopravvivere all’ambiente ostile della vagina e di raggiungere le tube. Le contrazioni prodotte dalla prostaglandine e dall’ossitocina dopo l’orgasmo fanno sì che il muco cervicale si muova, producendo una sorta di “corrente” che trasporta gli spermatozoi.
Una volta che gli spermatozoi hanno attraversato l’utero devono andare nelle tube e questo è un ulteriore passaggio che devono superare: in molti infatti terminano qui il loro percorso. Dopo essersi lasciati alle spalle letteralmente una strada lastricata di trappole, finalmente lo spermatozoo “vincitore” e l’ovulo si incontrano vicino all’ampolla tubarica, dove si trova l’ovaio. Lo spermatozoo è dotato di un sacchettino sulla punta della testa che si chiama acrosoma e che ha la capacità di fondere la parete dell’ovulo. A questo stadio c’è la reazione acrosomiale, che avviene solo in una zona dell’ovulo ricco di proteina ZP3, la quale permette la fusione tra spermatozoo e ovulo e i rispettivi DNA. A questo punto – dopo la fusione tra i due gameti – si forma lo zigote, la prima cellula che costituisce il bambino.
Entro 30 ore dal concepimento lo zigote diventa un embrione e il numero di cellule raddoppia in maniera esponenziale: per esempio dopo 3 giorni l’embrione è costituito da 16 cellule ed ha la forma di una mora (per questo si chiama morula). Da morula l’agglomerato di cellule si chiama blastocisti; in questa fase si possono già distinguere due tipi di cellule: le trofoblastiche, che originano il trofoblasto – un primo abbozzo di placenta e della membrana amniotica – e le embrioblastiche, che daranno origine all’embrione.
L’ovulo fecondato impiega quindi dai 2 ai 4 giorni per arrivare nell’utero e ancora altri due giorni per impiantarsi. Non si tratta però di un processo immediato, ma si verifica a circa una settimana dal rapporto sessuale e si conclude dopo due settimane. Dopo soli 6 giorni, le cellule diventano 100 e in questa fase avviene quella che si chiama invasione trofoblastica: le cellule trofoblastiche entrano in contatto con quelle dell’endometrio – che da qui in poi si chiamerà decidua – che rivestono la mucosa interna dell’utero, formando la vascolatizzazione che permetterà all’embrione di crescere per tutti i 9 mesi di gravidanza. Questa infatti è l’ultima fase dell’impianto dell’embrione. Anche dopo l’impianto è comunque necessario aspettare alcuni giorni perché l’Hcg, cioè l’ormone della gravidanza venga rilevato.
La formazione della placenta comincia con lo sviluppo delle cellule trofoblastiche al 10° giorno, l’invasione di queste cellule all’interno dei vasi sanguigno materni consente che il sangue penetri negli spazi tra le cellule formando lacune che diventano gli spazi intervillosi. Il feto, successivamente, trarrà il suo nutrimento da queste lacune.
Inizialmente la placenta trasferisce le sostanze nutritive ed elimina gli scarti tramite le membrane cellulari. I villi si formano già all’11° o 12° giorno. Questi si suddividono varie volte creando una struttura ramificata. Il trasferimento delle sostanze dal sangue materno a quello fetale inizia quando i vasi fetali compaiono nella placenta, cioè al 19° giorno.
Dalla 12° settimana circa la placenta è attaccata, tramite i villi, alla decidua che ricopre le arterie spirali materne. Poi le arteriole spinali drenano nello spazio intervilloso in modo che il sangue materno circola attraverso i villi. I villi, a loro volta, sono divisi in gruppi ognuno servito da 1 o 2 arteriole spinali. La placenta discoide, infine, raggiunge la sua struttura definitiva tra la 18° e 20° settimana di gestazione. Continua a crescere durante la gravidanza raggiungendo il peso di circa 500 gr. al momento del parto.
L’embrione diventa riconoscibile a circa 10 giorni dopo la fecondazione, quando l’ectoderma si divide per formare il sacco amniotico. I 3 foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma ed endoderma) sono presenti e possono essere distinti. Verso il 16° – 17° giorno il mesoderma si ispessisce formando un canale centrale che darà origine al cuore e ai grossi vasi. Il cuore, a sua volta, comincia a pompare plasma attraverso i vasi dal 20° giorno. I vasi fetali si sviluppano in tutto il corpo. I vasi ombelicali invece trasportano il sangue da e verso la placenta.
A 6 settimane l’embrione fluttua nel liquido amniotico che lo protegge. Qui continua a svilupparsi confinato nell’ambito di una parete della cavità endometriale fino alla 12° settimana. A 6 settimane l’embrione misura tra gli 8 e i 22mm., le dita delle mani e dei piedi cominciano a configurarsi e separarsi
A 8 settimane si sviluppano corpo e arti, anche gli occhi sono distinguibili. Il feto è in grado di reagire alla stimolazione intorno alla bocca contraendo i muscoli del corpo e volgendo il capo. Questo significa che il sistema neurologico ha iniziato a funzionare. Il feto misura 23 mm in lunghezza e 1 grammo di peso.
A 12-15 settimane il feto cresce di 20 grammi in peso e di 6 cm. di lunghezza e comincia a muovere braccia e gambe nella placenta che è già sviluppata. Gli occhi sono formati ma le palpebre rimangono chiuse. Il feto è capace di cogliere le variazioni di luminosità esterna.
Durante le prime 12 settimane (70 giorni dal concepimento), al termine delle quali l’organogenesi è completa ad eccezione del Sistema Nervoso Centrale che si sviluppa durante tutta la gravidanza, le influenze teratogene esterne, come ad esempio il virus della rosolia, sono fortemente nocive ed è quindi in questo periodo che si verificano principalmente le malformazioni. Per tale motivo farmaci e vaccinazioni vanno evitati, salvo casi eccezionali.
I sintomi del concepimento
Bisogna dire che per ogni donna la gravidanza è molto soggettiva, quindi i sintomi precoci che possono essere validi per una possono non valere per un’altra. In genere l’unico segnale certo è il test positivo, ma se non si vuole aspettare e si è consumate dalla curiosità, si può per esempio comprare uno di quei test che individuano l’ormone della gravidanza fino a 6 giorni prima del presunto ritardo. Oppure – visto che magari si può eseguire il test troppo presto – aspettare e cercare di capire se ci sono degli elementi diversi dal solito senza farsi prendere dall’agitazione per qualcosa di nuovo.
Spesso infatti i sintomi precoci di gravidanza altro non sono che sindrome premestruale: probabilmente altre volte non ci avete fatto caso, ecco perché è importante non fissarsi su ogni minimo cambiamento e vivere il tutto con tranquillità. Ecco un elenco dei segnali più significativi che potrebbero indicare una gravidanza.
- mancanza di respiro: Il feto crescente ha bisogno di ossigeno, lasciandotene un po’ meno. Questo continuerà durante tutta la gravidanza, soprattutto se il tuo bambino comincia a esercitare una pressione sui tuoi polmoni e sul diaframma.
- tensione e gonfiore del seno: Indossare il reggiseno la mattina può diventare una tortura? Il seno sembra un po’ più grande. Il seno più teso e pesante, con le aureole più scure e vene più pronunciate possono essere il segno che sei incinta. Indossa un reggiseno di supporto per aiutare a diminuire il disagio.
- mal di testa: un altro segnale di gravidanza include un mal di testa piuttosto fastidioso, come risultato dei cambiamenti ormonali. Nel caso in cui fossi incinta, prendi dei medicinali che non contengano ibuprofene per lenire il dolore.
- sensibilità ad alcuni odori o voglie: improvvisamente, non potete fare a meno di mangiare i limoni. Oppure il pesce vi fa chiudere lo stomaco. Se notate questi cambiamenti mai visti prima, probabilmente il vostro corpo vi sta dicendo che siete incinta.
- maggiore irritabilità: Se vi sentite un po’ umorali, forse è a causa del fatto che il vostro corpo sta cercando di aggiustarsi ai nuovi ormoni. Rassicurate vostro marito che le montagne russe emotive passeranno.
- stanchezza: Se ti senti improvvisamente addormentata, potrebbe essere a causa degli ormoni che aumentano nel tuo corpo. Per molte donne, la stanchezza continua fino alla fine del primo semestre, ma migliora nel secondo.
- nausea: molte donne cominciano a sentirla a 6 settimane, ma alcune possono provarla da subito. Per cercare di migliorare la situazione, provate a mangiare cibi che possono aiutare il vostro stomaco, come i crackers o lo zenzero.
- dolori alla schiena: se di solito non avete dolore, potrebbe significare che i vostri legamenti si stanno rilasciando. Anche questo può continuare durante la gravidanza, visto che il peso aumenta e il centro di gravità della postura è spostato.
- crampi addominali: E’ sindrome pre mestruale o siete incinta? Generalmente le due cose possono essere confuse, ma nel caso di una gravidanza, si tratta dell’utero che si sta allargando.
- minzione frequente: Se improvvisamente siete incapaci di dormire di notte senza una tappa in bagno, potrebbe essere un segno. Durante la gravidanza il vostro corpo produce dei fluidi extra, cosa che costringe la vostra vescica a lavorare di più e ad aumentare il bisogno di urinare.
- spotting da impianto: se il ciclo è più chiaro del normale oppure arriva un paio di giorni prima di quando lo si aspettava, si potrebbe trattare di perdite da impianto, quando l’ovulo fecondato si attacca alla parete uterina e causa un po’ di sanguinamento.
- stipsi o disturbi gastrointestinali: gli ormoni della gravidanza possono infatti interferire con il tratto gastrointestinale: flatulenza, gonfiore, e dolore addominale o al contrario stitichezza possono essere sintomi molto comuni.
- eccessiva salivazione: si tratta di un disturbo che è connesso direttamente con la nausea e che può presentarsi già dalle prime settimane per poi scomparire attorno al terzo mese di gravidanza.
Calcolo data del concepimento
Non è possibile stabilire con certezza la data del concepimento, se non attraverso un calcolo delle probabilità che può essere tanto più preciso quanto minore è il numero di rapporti da considerare. Si possono appunto considerare i giorni fertili, ma sarà la prima ecografia – che di solito si fa attorno all’ottava settimana di gravidanza – a datare la gestazione per capire se il bambino sta crescendo nel modo giusto.
Per questo la data presunta del parto non si calcola dal concepimento, ma dall’ultima mestruazione considerando 40 settimane, che sono la misura più adatta per considerare i ritmi di crescita del bambino.
I ginecologi utilizzano il regolo ostetrico che è appunto una tabella utile per determinare la data del parto (ma si possono usare i calcolatori che si trovano on line).
Per le donne con ciclo irregolare e per le quali quindi non è semplice individuare i giorni fertili è più complicato capire quando sia avvenuto il concepimento. Per il ciclo mestruale regolare – tra i 28 e i 30 giorni – e una gravidanza fisiologica è possibile che il parto avvenga tra i 15 giorni prima e i 15 giorni dopo la data prevista.
Concepimento maschio o femmina
Si può riuscire a determinare il sesso del nascituro al momento del concepimento? Come abbiamo detto prima, è l’uomo che determina se il bimbo sarà maschio o femmina visto che lo spermatozoo che feconda l’ovulo ha sulla propria testa il Dna e i cromosomi X o Y. Poiché l’ovulo contiene solo il cromosoma X, se viene fecondato da uno spermatozoo X nascerà una femmina, viceversa se viene fecondato da uno spermatozoo Y allora il sesso sarà maschile.
Il metodo Shettles
E’ possibile in qualche modo favorire la selezione di uno spermatozoo piuttosto che di un altro durante un concepimento naturale? Secondo qualche teoria sì, ma non è scientificamente provata.
Il giorno in cui si hanno rapporti sessuali potrebbe per esempio influire. Per un maschio in particolare è meglio avere rapporti durante i giorni dell’ovulazione, perché i cromosomi Y sono più veloci ma meno resistenti. Mentre per una femmina è consigliato avere rapporti nei giorni che precedono l’ovulazione perché gli spermatozoi X sono meno veloci, ma più resistenti e possono sopravvivere più a lungo dopo che è avvenuta l’ovulazione. E’ quello che viene chiamato Metodo Shettles, dal nome del dottore che l’ha trovato
l dottor Shettles ha scoperto nei suoi studi che:
- lo sperma maschile è più piccolo, più debole e veloce
- lo sperma femminile è più grande, più forte, più lento
Fondamentale nel metodo Shettles è il momento dell’accoppiamento. Secondo lui più l’accoppiamento è vicino all’ovulazione e più alte saranno le probabilità di avere un maschio.
Questo perché lo sperma Y è più veloce di quello X e quindi raggiungerà prima l’uovo. In realtà uno studio recente ha dimostrato che sperma X e Y in realtà nuotano alla stessa velocità.
Il metodo Shettles consiglia di avere un rapporto non più di 12 ore prima dell’ovulazione, durante il momento di massima fertilità del muco per avere un bimbo.
Per individuare tale momento il metodo consiglia di usare un grafico della temperatura e un un kit per l’ovulazione (Se tenete aggiornato quotidianamente il grafico della temperatura e riscontrate un calo allora quello è il momento giusto, al limite il mattino dopo) .
Oppure potete avere un rapporto quando il vostro muco cambia diventando fibroso e fertile. Secondo tale metodo se avete un rapporto 2 o 4 giorni prima dell’ovulazione avrete una bimba. Questo perché lo sperma femminile vive più a lungo di quello maschile.
Oltre al momento dell’accoppiamento, secondo Shettles un ambiente vaginale acido è più favorevole al concepimento di una bimba. L’ambiente acido infatti uccide lo sperma maschile più debole.
Il momento ideale per tentare di avere un maschietto è quando l’ambiente vaginale diventa alcalino, il giorno in cui ovulate.
Parlando di accoppiamento, il metodo indica la frequenza a seconda del genere desiderato:
- se desiderate un maschietto e volete avere un rapporto nei 4-5 giorni prima dell’ovulazione secondo il metodo dovete usare un preservativo.
- per una femminuccia Shettles consiglia un rapporto giornaliero dalla fine del vostro periodo fino a 2-4 giorni prima dell’ovulazione, nessun rapporto nei 2-3 giorni dopo l’ovulazione.
Oltre alla frequenza Shettles ritiene che anche la posizione aiuti le possibilità di selezione del genere per due aspetti:
- il livello di penetrazione
- i livelli del ph
Più si è vicini all’apertura della vagina e più sarà acido il tratto riproduttivo della donna.
Shettles consiglia:
- la penetrazione più profonda, il “doggy style” se volete un maschio: così lo sperma maschile arriverà più vicino all’uovo
- la posizione del missionario invece è caldeggiata se voleste una femmina
Infine il metodo prende in considerazione anche l’orgasmo:
- per avere un maschio: la donna dovrebbe avere un orgasmo prima o insieme al partner, gli orgasmi multipli femminili aiutano
- per avere una femmina: le donne dovrebbero evitare l’orgasmo
Secondo tale metodo, inoltre, sussistono altri fattori che aiuterebbero la selezione del genere:
- gli uomini, se vogliono avere u maschio, dovrebbero tenere la temperatura scrotale bassa. Niente spa calde o bagni bollenti, vestiti e mutande strette. I boxer sono un’ottima alternativa. Evitare attrezzatura da immersioni e veicoli caldi per una lunga durata.
- anche il caffè mezz’ora prima del rapporto, secondo tale metodo, favorirebbe il fiocco azzurro.
Molte si staranno chiedendo le percentuali di successo: stando sempre al dottore Shettles esse sono così suddivise:
- 80-85% per il maschio
- 75-80% per la femmina
Dieta per concepire un maschio
Anche l’alimentazione può avere un ruolo importante: alimenti ricchi di sodio e potassio infatti favorirebbero la nascita di un bambino, mentre per avere una bimba meglio consumare alimenti ricchi di calcio. Poiché gli spermatozoi Y prediligono un ambiente alcalino, è meglio iniziare due o tre mesi prima del concepimento una dieta che preveda:
- carboidrati provenienti da pane e derivati,
- proteine della carne soprattutto rossa
- tutte le verdure (in particolare le verdure a foglia verde), succo d’arancia, cereali integrali, semi di girasole, menta ( patate, aglio, datteri, fichi, frutta secca, uva passa, albicocche, banane, frutti di bosco, pompelmi, arance, mandarini, meloni, mele, pesche, kiwi e anche frutti di bosco e frutta secca. In generale la dieta deve essere ricca di potassio perché appunto si rende in questo modo il Ph poco acido e quindi aumentano le probabilità di concepire un maschio.
- frutti di mare, merluzzo, sardine, tonno, salmone, salsa di soya, affettati, insaccati, formaggi che invece sono ricchi di sodio
- Via libera anche al caffé che secondo leggende popolari aiuterebbe gli spermatozoi ad essere più attivi.
Dieta per concepire una femmina
Anche per tentare di concepire una femmina ci possono essere degli accorgimenti da cominciare a seguire almeno due mesi prima del concepimento:
- seguire una dieta vegetariana privilegiando frutta e verdura perché favorisce l’ambiente vaginale.
- mangiare alimenti ricchi di magnesio come riso integrale, frumento integrale, orzo, fagioli, noci, anacardi, piselli, mais,formaggio grana, cocco.
- mangiare alimenti ricchi di rame come fegato di vitello e di ovino (se non seguite la dieta vegetariana ovviamente), funghi secchi, ostriche, cioccolato fondente, cacao amaro, farina di soya, calamari, semi di girasole, semi di zucca, pepe.
- non mangiare le banane, perché alternano il ph vaginale.
Concepimento e luna
Secondo le antiche tradizioni popolari la luna potrebbe influenzare il concepimento. Queste infatti indicano che le fasi lunari potrebbero determinare la possibilità di rimanere incinta. Per esempio:
- Luna Calante porta un maschietto
- Luna Crescente porta una femminuccia
- Luna Piena o Luna Nuova porta gemelli
Per cercare di “programmare” il sesso del nascituro si dovrebbe pertanto controllare sul calendario la fase lunare sotto la quale si vorrebbe la nascita e andare indietro di 9 mesi per capire qual è la data migliore per concepire.
Le fasi lunari avvengono ogni 29 giorni e mezzo; la prima è la Luna Nuova, quando la luna non è visibile. La seconda fase è la Luna Crescente quando la parte illuminata e visibile è a destra, la terza è il Plenilunio, dove la Luna è tutta illuminata, ed infine la Luna Calante dove la parte di luna visibile è quella a sinistra.
Avete mai sentito parlare del calendario cinese? E’ proprio sulle fasi lunari che è nato e che viene utilizzato per cercare di predire il sesso del nascituro. Non ha valenza scientifica e si basa su un’antica pergamena scovata da un gruppo di scienziati 770 anni fa in una tomba a Beijig, in Cina.
La pergamena, che potete ammirare nell’Istituto di Scienze di Beijig, è composta da due campi, l’età della mamma e il mese del concepimento, che incrociati tra loro portano a scoprire se il piccolo in arrivo sarà maschietto o femminuccia. La tabella si può utilizzare anche al contrario, per “programmare” il sesso del bambino: basta tentare di concepire nel mese più indicato per avere un maschio o una femmina a seconda della vostra età.
Le fasi lunari vengono anche tenute in considerazione per il giorno dell’ovulazione: se questa avviene durante la Luna Piena il bambino sarà un maschio, se invece sarà in Luna Crescente, questo significa che si potrebbe avere una femminuccia.
Concepimento e gemelli
Se desiderate avere due gemelli, in realtà sappiate che le statistiche parlano di probabilità molto basse, almeno per un concepimento naturale. Le gravidanze gemellari sono infatti l’1-2% sul totale delle gestazioni. Ci sono certamente dei fattori che possono influenzare il concepimento dei gemelli, come per esempio:
- Famiglia: se uno dei genitori o dei nonni, o gli stessi papà e mamma, sono gemelli è molto probabile che si possa diventare, a loro volta, genitori di gemelli. Sembra, però, che la predisposizione genetica sia maggiore nella mamma. Inoltre mentre la predisposizione genetica è valida per gli eterozigoti, non lo è per i gemelli nati da un ovulo che si è diviso. Infine è vero che si dice che “si salta una generazione” ma non è detto.
- Età della mamma: si hanno maggiori probabilità di avere gemelli tra i 30 e i 40 anni di età e questo perché la fertilità diminuisce e le ovaie sono più propense a rilasciare più di un uovo ogni ciclo.
- Statura e peso della mamma: un’altra ricerca ha affermato che le donne alte hanno maggiori probabilità di avere gemelli rispetto alle più basse di statura. Lo stesso vale per le donne obese.
Ma perché alcune coppie diventano genitori di gemelli e altri no? Ecco alcune spiegazioni forniteci dalla scienza.
I gemelli possono essere:
- omozigoti : sviluppati da un unico ovulo che si divide e forma due embrioni separati con ciascuno un proprio cordone ombelicale, oppure in condivisione la placenta e il sacco amniotico. Questo tipo di gemelli sono praticamente identici, possiedono lo stesso corredo genetico, sono dello stesso sesso e hanno lo stesso gruppo sanguigno.
- eterozigoti: ovvero nati da due uova differenti fecondate da due spermatozoi diversi. A differenza degli omozigoti, i feti hanno in comune solo la pancia della mamma, mentre sono due individui a sé visto che non condividono il profilo genetico.
Se non si hanno delle ereditarietà famigliari, l’alimentazione può venire in soccorso nel caso in cui si desiderassero due bambini? Per cercare di aumentare la possibilità avere due gemelli si può:
- consumare fino a 5 volte al giorno i latticini, soprattutto formaggio, yogurt e panna
- assumere acido folico che secondo alcuni studi aumenterebbe del 40% la possibilità di avere dei gemelli
- assumere magnesio e calcio che in forma di integratori potrebbero aiutare nel concepimento dei gemelli.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con un video sul concepimento chiamato appunto “Dal concepimento alla nascita” creato da Alexander Tsiaras, un medico dell’Univeristà di Yale (USA) e dalla Nasa. Attraverso una nuova tecnologia di risonanza micromagnetica inventata da Paul Lauterbur (invenzione che poi ha vinto il Nobel) è possibile osservare lo sviluppo della vita dall’interno.
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