Le “donne incinte devono essere tranquille”, così un esperto vuole rassicurare le donne che dovranno partorire durante l’emergenza Coronavirus.
In un clima molto duro legato all’emergenza Coronavirus ci sono anche tante nascite. Le donne incinte hanno, in questo momento, una preoccupazione in più. Per fortuna, come confermato da diversi studi, sembrerebbe che i figli nati da donne in gravidanza che hanno il Coronavirus nascono perfettamente sani. Bisogna solo far attenzione ad evitare il contagio dopo il parto.
Coronavirus e donne incinte: gli studi sono pochi, ma è importante rassicurarle
Il professore di medicina prenatale al Policlinico Gemelli e presidente dell’Associazione italiana ginecologi ostetrici cattolici (Aigoc), Giuseppe Noia, ha dichiarato: “Non ci sono dati scientifici che dimostrino il passaggio del coronavirus in gravidanza da mamma a bambino. Le donne in attesa possono stare tranquille, assumere naturalmente tutte le precauzioni per non esporsi al contagio, ma se anche questo accadesse, continuare a vivere la gravidanza con serenità”. Ricordiamo che nei giorni scorsi, come riportato anche dall’Agenzia Sir, è nata a Piacenza la figlia del “paziente uno”, la cui mamma si era anch’essa ammalata. E’ importante rassicurare le donne in gravidanza: “In questa emergenza, per tranquillizzare molte donne in gravidanza diventa, importantissimo, in mezzo alle fake news che si rincorrono, offrire risposte fondate su dati scientifici di conoscenza. La polmonite da coronavirus Covid-19 nelle donna in gravidanza non è più grave di quella contratta dalla popolazione generale”. Ricorda che nelle donne in gravidanza si verifica una “immuno-modulazione, cioè la donna si difende in maniera differente. Assumendo omega tre, acido folico e diversi ricostituenti, in qualche modo le difese immunitarie tendono a proteggerla meglio ma non si può dire che si rafforzino”.
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Questo tipo d’infezione è molto recente, quindi sono ancora pochi gli studi, ma sia The Lancet e sia Pediatric Transplantation, due autorevoli riviste scientifiche, hanno riportato degli studi rassicuranti.
- The Lancet ha pubblicato uno studio sulla gravidanza di nove donne con polmoniti confermate da Covid-19 e sui loro bambini nati con parto cesareo.
- Il Pediatric Transplantation su dieci neonati partoriti anch’essi da madri con polmoniti da Covid-19 che presentavano caratteristiche cliniche tranquillizzanti e ottima reattività.
Questi due lavori non sono molti, ma il dottore Noia li trova significativi perché si riferiscono alla l’area nella quale è scoppiata l’epidemia, Wuhan. Intervistato sempre dall’Agenzia Sir afferma che per avere evidenza che non ci sia stata trasmissione tra la madre ed il feto, si possono fare delle analisi: “Le analisi effettuate sui neonati, incrociate con i dati testati su liquido amniotico, sangue dal cordone ombelicale, latte materno, non hanno mostrato passaggio dalla madre al feto del virus Covid-19. Non vi sono dunque evidenze scientificamente forti per supportare la possibilità di trasmissione verticale dell’infezione da mamma a figlio”.
I studi pubblicati sulle riviste scientifiche fanno tutti riferimento a parti cesarei che per il dottore Noia è quello consigliato al momento, ma anche bimbi nati per via vaginale sono risultati negativi. E’ però importante fare attenzione al contagio che potrebbe avvenire nel post parto: “Se la mamma è positiva è meglio evitare il contatto ravvicinato con il bambino per scongiurare un contagio dopo la nascita”.
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Sembrerebbe che non ci siano complicanze materne e fetali come “aborto spontaneo, parto prematuro e riduzione della crescita fetale, in alcuni casi morte prenatale”, cosa che avveniva invece con la Sars. Il dottore Noia parla anche delle donne in gravidanza che potrebbero essere contagiate nel primo trimestre: “Sul Covid-19, non abbiamo dati di infezione al terzo mese, quindi elementi certi, però per estrapolazione rispetto ai due coronavirus precedenti, Sars e Mers, che pur essendo diversi da quello attuale, nell’80% hanno lo stesso genoma, non vi sono dati in letteratura che parlino di un aumento di malformazioni. Il solo caso di infezione da Sars avvenuta a 7 settimane di gravidanza ha condotto alla nascita a 38 settimane di un bimbo assolutamente sano”.
L’esperto vuole rassicurare le mamme incinte: “Non vi sono dati scientifici che dimostrino il passaggio del coronavirus in gravidanza da mamma a bambino. Le donne in attesa possono stare tranquille, assumere naturalmente tutte le precauzioni per non esporsi al contagio, ma se anche questo accadesse, continuare a vivere la gravidanza con serenità”.
Voi unimamme eravate conoscenza di queste parole? Cosa ne pensate? Se siete incinte, avete parlato con il vostro ginecologo? Cosa vi ha detto?
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