Donne e infarto: meglio farsi curare da una cardiologa. Una donna infartuata riceve cure migliori da una donna medico. La scoperta di uno studio americano.
Secondo un recente studio scientifico americano se una donna viene colpita da infarto viene curata meglio da un’altra donna medico. L’importanza della medicina di genere.
Donne e infarto: la scoperta di uno studio scientifico
Anche le donne vengono colpite da infarto. Un tempo si credeva fossero quasi “immuni” dagli infarti e dalle altre malattie cardiache che colpiscono gli uomini, in virtù di uno stile di vita meno stressante e più regolare e per la protezione degli ormoni femminili. Questo, tuttavia, non è più vero o è vero solo in parte. Le donne non sono esenti dalle malattie cardiache e dall’infarto, anche perché oggi le donne conducono una vita sempre più stressata e ricca di impegni e responsabilità.
In ogni caso, anche il cuore femminile ha bisogno di cure e attenzione. Di uno stile di vita corretto e di buone abitudini, di una corretta prevenzione medica. Non sempre però la salute del cuore delle donne trova la giusta attenzione, non sempre di disturbi o i sintomi di un problema più grave vengono presi in adeguata considerazione. Forse per il vecchio pregiudizio che le donne sono meno soggette alle malattie cardiovascolari.
Non stupiscono più di tanto, quindi, i risultati di uno studio recente di cui si sta discutendo: una donna colpita da infarto ha maggiori possibilità di sopravvivere se è curata da una cardiologa. È quanto afferma un recente studio americano che ha preso in esame i dati dei pronto soccorso della Florida.
Lo studio evidenzia l’importanza della medicina di genere e si inserisce in un filone di studi che già in passato hanno sottolineato la differenza di cure per donne e uomini, come accaduto con alcuni studi australiani e svedesi. Un altro studio britannico, invece, aveva mostrato che spesso le donne non ricevevano una diagnosi corretta.
Nello studio americano, invece, il sesso del medico che le donne trovano al pronto soccorso può determinare la loro sopravvivenza. Se un donna colpita da un attacco di cuore viene curata da una cardiologa ci sono maggiori possibilità che sopravviva.
Lo studio, condotto da tre studiosi di tre diverse università Usa, dal titolo Patient–physician gender concordance and increased mortality among female heart attack patients, “Concordanza di genere tra paziente e medico e aumento della mortalità tra pazienti con infarto cardiaco“, è stato pubblicato il 6 agosto 2018 sulla rivista scientifica Pnas.
Una vasta letteratura medica ha dimostrato che le donne hanno meno probabilità degli uomini di sopravvivere a episodi traumatici come l’infarto miocardico acuto. Secondo gli autori dello studio americano, questa situazione può essere in parte spiegata dalla diversità di genere tra medico e paziente. Ovvero una donna con infarto curata da un uomo ha meno possibilità di sopravvivere rispetto al caso in cui a curarla è una donna.
I risultati dello studio, infatti, suggeriscono che la concordanza di genere aumenta la probabilità di sopravvivenza del paziente e che l’effetto è determinato da un aumento della mortalità quando i medici uomini curano le pazienti donne. Invece, i dati empirici mostrano che la mortalità delle pazienti diminuisce quando i medici uomini esercitano di più con le colleghe donne oppure hanno trattato più pazienti donne in passato.
Lo studio americano ha preso in esame le disparità di genere nei tassi di sopravvivenza a seguito dell’infarto miocardico acuto, in base al sesso del medico curante. I ricercatori hanno utilizzato il censimento dei pazienti con infarto miocardico ricoverati negli ospedali della Florida tra il 1991 e il 2010. Sulla base di questi dati i ricercatori hanno scoperto una mortalità più elevata tra le donne che erano state curate da medici uomini.
Brad Greenwood, professore di Scienze dell’informazione e delle decisioni all’Università di Minnesota, tra gli autori dello studio, ha spiegato che lui e i suoi colleghi nell’esaminare i documenti della Florida sulle ammissioni al pronto soccorso per gli attacchi di cuore tra il 1991 e il 2010, hanno considerato l’età, il sesso dei pazienti e se avevano altri problemi di salute. Gli studiosi hanno anche esaminato se il paziente era deceduto durante il suo ricovero in ospedale e se il medico del pronto soccorso che si occupava principalmente di loro era un uomo o una donna.
Gli studiosi hanno accertato che pazienti di sesso maschile e pazienti di sesso femminile hanno esiti simili quando vengono curati da medici donne. Questo significa che quando i medici uomini curano pazienti donne si trovano ad affrontare delle vere e proprie sfide. Al contrario, i medici uomini che curano più spesso pazienti donne o lavorano più a stretto contatto con medici donne hanno maggiore successo nel trattamento di pazienti di sesso femminile.
La professoressa Leda Galuito, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, esperta in medicina di genere, intervistata da Repubblica, ha confermato i risultati dello studio americano: “La mia esperienza conferma che le donne che hanno problemi cardiologici anche molto seri se seguite da medici donne hanno una maggiore reazione alle cure e questo anche perché se da una parte è vero che il cuore delle donne anatomicamente parlando è uguale a quello degli uomini le malattie che lo colpiscono e il modo di ammalarsi è diverso. Basti pensare che un tempo neppure troppo lontano i sintomi, purtroppo ancora oggi trascurati della donne stesse, erano curati per altre malattie come ansia, depressione, isteria. La sinergia donne-medico non solo è rassicurante quindi ma anche più proficua perché le pazienti pensano di poter essere capite dalle cardiologhe da un punto di vista medico e non solo“.
Che ne pensate unimamme? Vi trovate meglio se curate da medici donne?
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