A volte i miracoli accadono. E’ quello che è successo ad un bambino di 12 anni affetto da una malattia rara: un bellissimo regalo di Natale che adesso vi andiamo a raccontare.
Bambino salvato a Natale da un trapianto
Il piccolo – non residente a Padova ma in cura da tempo all’ospedale della città – era affetto da iperossaluria (o ossalosi): si tratta di una malattia che è caratterizzata dall’accumulo in organi e tessuti dell’ossalato di calcio. Questo comporta diversi problemi tra cui:
- atrofia ottica,
- aritmie,
- miocardite,
- soppressione della funzionalità del midollo osseo,
- neuropatia,
- artropatia
- fratture.
- calcoli ai reni e infezioni alle vie urinarie e danno renale permanente
Il team di Chirurgia epatobiliare e trapianto epatico diretto dal Professor Umberto Cillo è riuscito a compiere il miracolo.
La mattina del 24 è arrivata la notizia di un fegato disponibile proveniente da un bimbo di 4 anni deceduto fuori dall’Italia: poiché altre strutture non hanno richiesto l’organo, la squadra di Padova si è messa in moto per andarlo a prendere. Medici e infermieri sono saliti su un jet della Regione e sono andati ad espiantare l’organo: l’equipe è tornata a Padova la sera della Vigilia e alle 23.30 è iniziata l’operazione che è durata fino alle 3 di notte, quella di Natale.
“E’ stato davvero emozionante – racconta il professor Cillo al Mattino di Padova – Riuscire ad operare un bambino proprio la notte di Natale è un regalo anche per noi“.
L’operazione è riuscita e si spera che il bimbo possa iniziare presto una nuova vita libera da ospedali e dialisi.
A causa della patologia di cui soffre, il bambino stava molto male (presto dovrà subire anche un trapianto di rene): “Il fegato malato non riesce a sintetizzare un importante enzima. Il nuovo fegato invece – ha spiegato il Professor Cillo – porta con sé l’enzima per metabolizzare la sostanza che si è accumulata nel sangue e nei tessuti. Il trapianto, quindi, è da considerare una terapia genica. Il bambino è affetto da una malattia complessa che prevede una gestione integrata, è infatti seguito anche dalla Nefrologia pediatrica. Il paziente è sempre messo al centro e attorno ci sono tutte le equipe specialistiche”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di due pazienti pediatrici e di un trapianto eccezionale: primo caso in Italia.