Gli effetti del parto cesareo sulla salute dei neonati, cosa dicono i nuovi studi.
Il parto con taglio cesareo mette a rischio la salute del bambino e della mamma? I neonati venuti alla luce con l’intervento chirurgico hanno condizioni di salute diverse, o peggiori, dei neonati partoriti per via vaginale? Da tempo la scienza cerca di rispondere a queste domande, con studi e ricerche dei possibili effetti del parto cesareo sulla salute dei neonati, ma anche quella delle mamme.
Secondo alcuni studi, il cesareo avrebbe conseguenze negative, soprattutto a lungo termine, sulla salute dei neonati, tra cui un’alterata funzione del sistema immunitario. Un recente studio, tuttavia, smonterebbe questi risultati. Il taglio cesareo non avrebbe conseguenze di rilievo sui neonati, eccetto alcune minori. Scopriamo di che si tratta.
Gli effetti del parto cesareo sulla salute dei neonati
Il nuovo studio sugli effetti del parto cesareo sulle condizioni di salute del bambino è stato condotto in Finlandia e pubblicato sulla rivista VATT Institute for Economic Research, con il titolo “The Long-Run Effects of Cesarean Sections“, gli effetti a lungo termine del taglio cesareo.
Lo studio riguarda in particolare i tagli cesarei non necessari, quelli non pianificati né giustificati da motivi di urgenza o condizioni cliniche della partoriente. I ricercatori ne hanno analizzato, in particolare, gli effetti a lungo termine sulla salute di mamma e bambino.
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In precedenza, altri studi avevano attribuito al cesareo diverse conseguenze negative sul bambino, anche sulla sua salute a lungo termine. In particolare, diversi studi pregressi attribuivano al parto con taglio cesareo diverse conseguenze negative sul sistema immunitario, e non poche patologie, come l’asma, allergie, diabete di tipo 1 e obesità. Ad esempio uno studio pubblicato su The Lancet ha mostrato che i bambini nati con il cesareo presentavano un rischio più elevato di alterata funzione del sistema immunitario e di condizioni allergiche. Altri studi hanno rilevato il rischio raddoppiato di asma nel bambino nato con il cesareo.
Un altro studio in Cina ha dimostrato che mentre il rischio di asma era aumentato nei bambini nati da taglio cesareo senza una vera indicazione medica, poi è stato ridotto dall’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita. Infine un documento di revisione che copre quasi 80 studi di coorte e un trial hanno stabilito che questi bambini nati con cesareo non avevano un rischio significativamente più elevato di asma all’età di 8 anni, ma una probabilità del 12,5% di essere obesi a quel tempo.
Date queste premesse, il nuovo studio finlandese non ha rilevato particolari rischi per la salute come conseguenza del parto cesareo. Infatti, il taglio cesareo senza indicazioni mediche ha una relazione di causa effetto solo con l’asma nella prima infanzia, ma non conseguenze a lungo termine sulla salute.
I ricercatori in questo caso hanno usato un metodo originale per ridurre al minimo le differenze intrinseche tra bambini nati da cesareo e bambini nati con parto vaginale, che avrebbero potuto determinare differenti esiti di rischio negli studi precedenti. Quindi i ricercatori hanno esaminato 1,4 milioni di bambini finlandesi, analizzando le loro condizioni di salute dalla nascita al momento in cui sono entrati nell’adolescenza. Il loro obiettivo era verificare la presenza di patologie come il diabete di tipo 1, l’obesità, l’asma e altre condizioni associate a un’allergia. Lo studio, inoltre, ha considerato solo le nascite dei primogeniti, perché è in questa coorte che mostra la più grande variazione nelle modalità di parto.
Nel loro studio, i ricercatori finlandesi hanno scoperto che la percentuale più elevata di tagli cesarei non pianificati si verificava a ridosso delle vacanze e dei fine settimana e in molti casi il motivo era un travaglio prolungato. Secondo il ricercatore Lauri Sääksvuor, “nei giorni precedenti una festività, i medici fanno un uso maggiore di diagnosi discrezionali come giustificazione per il taglio cesareo. Questa maggiore probabilità di cesarei indipendentemente dalla necessità medica permette confronti tra madri simili e assomiglia a un esperimento controllato“. Pertanto, è improbabile che il numero di cesarei di emergenza mostri cambiamenti significativi durante un intervallo di tempo specificato, ma probabilmente ci saranno più cesarei non urgenti durante i periodi di tempo in cui sono presenti incentivi medici per un parto veloce, rispetto a un’indicazione medica.
A differenza degli altri studi, poi, questo ha preso specificamente in esame i parti cesarei non pianificati ed evitabili, per valutare come avrebbero potuto influire sulla salute dei bambini più avanti negli anni. A questo scopo, i ricercatori hanno utilizzato le informazioni provenienti dalle banche dati dell’amministrazione finlandese che registra anche la percentuale dei parti cesarei non pianificati ed evitabili. Il che ha impedito o ridotto gli elementi confondenti. In aggiunta, per validare il loro studio, i ricercatori hanno messo a confronto anche i fratelli, nati con diversi tipi di parto.
Alla fine, i risultati dello studio hanno confermato, in entrambe le categorie, che un parto cesareo non pianificato può causare un aumentato rischio di asma ma non delle altre condizioni relative a disturbi immuno-mediati, in precedenza associati al cesareo stesso.
Lo studio finlandese è stato pubblicato su News Medical.
Che ne pensate unimamme di questo studio?