Empatia tra uomo e cane: e se la chiave fosse l’udito? Uno studio risponde

Il migliore amico dell’uomo? Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio anche dopo aver letto le numerose storie di cani in grado di alleviare il dolore umano ecco uno studio che dimostra come i cani sono gli animali che meglio di chiunque altro riescono a capire e a utilizzare gli stimoli provenienti dalla voce umana.

bambino abbraccia cane

Come se non bastasse si segnala la loro straordinaria qualità di interpretazione per quanto riguarda gli stimoli visivi (il cane infatti interpreta correttamente il nostro dito quando indica qualcosa, a differenza degli scimpanzé).

Una serie di studi pubblicati dalla Royal Society B ha indagato la loro capacità riguardo a stimoli esclusivamente uditivi.

È stato dimostrato in questo modo che l’incitamento da parte di una voce umana indirizza il cane in una direzione (nell’esperimento il premio era cibo) e che il loro olfatto non esclude l’importanza dello stimolo umano.

  • In un primo test i cani hanno localizzato il cibo solo grazie alle indicazioni della voce umana
  • nel secondo e nel terzo(escludendo l’olfatto) i quadrupedi hanno utilizzato la voce dell’uomo in modo referenziale, cioè in riferimento a uno dei vari box presenti nell’ambiente
  • nel quarto sono stati testati cuccioli di 8-14 settimane ed è stato dimostrato che una maggiore “esperienza umana” riflette abilità anche maggiori di cani adulti.

bambina e cucciolo

Un altro esperimento eseguito sui cuccioli inoltre ha confermato l’ipotesi e indicato nell’addomesticamento e nella selezione storica del cane uno dei fattori importanti per spiegare questa incredibile sintonia.

Una conferma a questo studio arriva indirettamente da un altro lavoro di alcuni  ricercatori dell’Accademia delle scienze presso l’Università Loránd Eötvös a Budapest che su Current Biology hanno pubblicato dei risultati interessanti per quanto riguarda la comparazione delle aree del linguaggio nel cervello dei cani e degli umani.

Sembra infatti che dall’ultimo antenato comune lo sviluppo delle rispettive aree comunicative abbia seguito un corso simile, dovuto forse anche a una struttura sociale non così diversa.

  • L’esperimento si è incentrato sull’osservazione dell’attività cerebrale di fronte a stimoli uditivi, nello specifico voci umane e latrati di cani.
  • I processi di analisi cerebrale degli undici cani sottoposti al test e dei 22 umani sono risultati simili come aree stimolate.
  • Nei casi in cui poi l’emozione trasmessa dal suono fosse positiva, in entrambe le specie si verificava l’attivazione di specifiche aree esterne alla corteccia uditiva.

cani in laboratorio

Nonostante alcune ovvie differenze (i cani vengono attirati più da versi della loro specie e la stessa cosa accade per gli esseri umani) queste similitudini nel processo degli stimoli uditivi può essere un’ulteriore base per comprendere la profonda sintonia ed empatia che esiste tra noi e i nostri migliori amici a quattro zampe.

I bambini dimostrano sempre di saperne più di noi: quante volte ci chiedono un cucciolo come regalo?

 

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